L’accoglienza nel mondo del vino è fatta di tante sfumature, molte di più di quanto spesso immaginiamo. Gli ingredienti dell’enoturismo, pertanto, sono molti e in questo nostro Italian Wine Tour 2021 abbiamo provato ad analizzarli, a guardarli il più vicino possibile.
Esistono realtà produttive che si concentrano in pochi ingredienti e altre che invece ne propongono parecchi cercando di selezionarli in relazione al target. Abbiamo compreso che non esistono ricette precostituite ma ogni azienda deve trovare la sua strada in relazione alla sua identità (e del territorio in cui è ubicata) e agli ospiti ai quali vuole/deve relazionarsi.
Tra le cantine con molti “ingredienti” si inserisce certamente Mezzacorona, la nota cooperativa trentina, che rappresenta una sorta di cancello d’ingresso ideale nella suggestiva Piana Rotaliana. E già nella scelta architettonica Mezzacorona ha voluto esaltare il legame tra la Cantina e le vigne di questa terra storicamente vocata alla produzione di vini d’alta qualità.
Il bravo architetto Alberto Cecchetto ha progettato infatti la Cantina dando la percezione costante di un vigneto che entra dentro di essa, quasi non esistesse separazione tra produzione e trasformazione tra uva e vino. Un effetto “scenografico” straordinario che, a mio parere, fa di Mezzacorona una delle cantine contemporanee meglio riuscite, capaci di conciliare perfettamente la modernità al contesto naturale che la circonda. Il suo suggestivo tetto “a onda” riprende il susseguirsi dei vigneti coltivati a pergola trentina, tipico dell’ambiente che la ospita. La struttura giustamente è stata denominata “Cittadella del Vino”, e va sottolineato come sia nata da un progetto di riqualificazione ambientale che, passando per un lavoro di bonifica, ha portato alla valorizzazione di un’importante area della Piana Rotaliana. Un’opera di architettura contemporanea inserita tra i vigneti, dove vengono utilizzate le più moderne tecnologie e soluzioni di sostenibilità ambientale.
Non era semplice realizzare un equilibrio di questo genere considerando anche la grandezza della cantina. Non a caso, Mezzacorona è stata inserita in numerosi elenchi delle “eno-meraviglie” architettoniche del nostro Paese. Visitare Mezzacorona, pertanto, consente di comprendere perfettamente anche il ruolo della struttura architettonica all’interno del tema dell’accoglienza enoturistica.
Altro elemento chiave nella visita enoturistica è la creazione di percorsi comunicativamente adeguati e seriamente “protetti” all’interno della cantina (fondamentale evitare in tutti i modi possibili incidenti agli ospiti). I percorsi ideati e progettati da Mezzacorona all’interno e all’esterno della Cantina sono tra i migliori che abbiamo trovato durante il nostro Tour. Sono stati infatti realizzati al fine di consentire all’ospite di apprendere in maniera semplice ed assolutamente esemplificativa i processi produttivi di una cantina. E, trattandosi di Mezzacorona, si ha la rara occasione di poter comprendere al meglio sia i processi produttivi per i vini fermi che degli spumanti grazie alla splendida area dedicata alle prestigiose bollicine Rotari.
Ma proprio grazie anche alla struttura architettonica della Cantina ha consentito alla bravissima responsabile dell’accoglienza, Elena Pasquazzo, di mantenere costante nel suo racconto il rapporto tra vino e vigna. Un binomio, quest’ultimo, fondamentale nel cosiddetto storytelling “enoturistico” perché non solo consente di far comprendere al meglio agli ospiti i valori produttivi del vino ma anche di legarlo costantemente ai suoi fattori chiave, la terra, la vigna.
Altro elemento fortemente caratterizzante la struttura ma anche l’accoglienza di Mezzacorona è il PalaRotari, un modernissimo auditorium con capienza fino a 1.200 persone. Palco flessibile e modulabile con ampio spazio esterno a gradinate (ulteriori 300 posti). Sala regia con attrezzature per proiezioni e conferenze.
Insomma siamo di fronte ad una Cantina unica dove bellezza e funzionalità sono fuse perfettamente e questo consente una serie innumerevole di attività di accoglienza dalle degustazioni più tradizionali agli eventi più innovativi.
Un’ultima annotazione va fatta sul punto vendita tra i meglio organizzati e funzionali che ci sia capitato di trovare durante il Tour di quest’anno.