Come sappiamo, i wine club negli Stati Uniti sono dei veri e propri asset aziendali strategici. Le cantine statunitensi, come anche quelle dei maggiori Paesi produttori, hanno ormai compreso che creare una community intorno alla propria azienda comporta numerosi benefici, dalla vendita continua nel tempo alla creazione di un legame stretto con il consumatore.
Sappiamo anche che i wine club sarebbero perfetti se riprodotti nelle cantine italiane, ma che, nonostante ciò, esiste una profonda resistenza alla loro introduzione.
Possiamo parlare all’infinito di quanto sarebbe bello buttarci a capofitto in questo percorso da subito, perché lo sarebbe, ma la verità è che servono supporti reali affinché le aziende italiane riescano a trasferire questo sistema nei propri modelli di business.
Sì, perché i wine club sono un qualcosa di replicabile con successo in Italia, ma non allo stesso modo con cui viene fatto negli Stati Uniti. Serve un piano ad hoc per il modello italiano, ed è ora di iniziare a pensarci concretamente.
Cosa potrebbe offrire di più il wine club italiano?
Le aziende vitivinicole italiane hanno molto da offrire, sia in termini di varietà e qualità dei prodotti, sia per tutto quello che ci gira intorno: cultura, territorio, competenze…
È evidente che un wine club italiano può offrire molto di più della controparte statunitense o sudafricana, e di conseguenza dovrebbe puntare proprio sulla sua diversità.
Ad esempio, la straordinaria cultura culinaria del nostro Paese potrebbe trovare un ulteriore punto di incontro con il vino proprio nei wine club delle cantine. Le possibilità sono infinite e vanno dal supporto di un sommelier preparato per guidare il cliente all’abbinamento cibo-vino fino ad arrivare a delle vere cooking class in azienda o cene a tema.
La storia delle cantine italiane ha spesso origini lontane nel tempo, perché non puntare sulla degustazione di vecchie annate per i membri più fedeli? O perché non sfruttare i meravigliosi paesaggi di cui disponiamo per offrire spazi privati al servizio di cene e feste con vista?
E non dimentichiamo i professionisti altamente preparati di cui dispongono le cantine italiane. I veri appassionati di vino amerebbero lezioni approfondite sul prodotto e su come servirlo, magari con un percorso a puntate sulle varietà che offre l’azienda.
Le idee che possono rendere i wine club italiani totalmente esclusivi nel panorama vitivinicolo mondiale sono infinite. Abbiamo a disposizione una ricchezza dal valore inestimabile, dobbiamo solo capire come sfruttarla.
Secondo te, su cosa dovrebbero puntare i wine club in Italia?
Faccelo sapere scrivendoci a redazione@winemeridian.com