Il governo australiano ha investito 1,98 milioni di dollari nell’implementazione delle strutture dell’Università di Adelaide, in particolare in un impianto che consentirà ai produttori di vino del Sud Australia di sperimentare la produzione di vino NOLO (no-low alcohol ossia dealcolati e a bassa gradazione alcolica), utilizzando appena 150 litri di vino. Le attrezzature standard presenti sul mercato, utilizzate per sviluppare nuovi prodotti vinicoli, richiedono solitamente 10.000 litri.

Il progetto è nato dalla partnership tra il “Department of Primary Industries and Regions”, l’Università di Adelaide e l’Australian Wine Research Institute.

Grazie a questa struttura, secondo quanto riportato dal magazine online Winetitles Media, le aziende vinicole del Sud Australia potranno accedere alle attrezzature e alle competenze per sviluppare nuovi prodotti vinicoli NOLO di alta qualità ad un costo calmierato, creando l’opportunità di sperimentare e perfezionare nuovi prodotti vinicoli in un ambiente a basso rischio.

Sono inoltre disponibili strutture per l’inscatolamento e l’imbottigliamento, in modo che i prodotti di prova di successo possano essere confezionati e utilizzati come campioni per i consumatori o per il commercio, per le ricerche di mercato e per le esportazioni.

Il mercato mondiale del vino NOLO è stato valutato in 1,58 miliardi di dollari nel 2020 ed è in rapida crescita. Questo rappresenta una forte opportunità per l’industria vinicola australiana, che sta lavorando per superare la minaccia dell’eccesso di offerta e la perdita del mercato cinese causato dai dazi punitivi.

“Il governo dello Stato conosce il valore della nostra industria vinicola e sta sostenendo questo settore vitale affinché continui a innovarsi e a diversificarsi”, ha dichiarato Clare Scriven, Ministro delle Industrie Primarie e dello Sviluppo Regionale del Sud Australia.

“Abbiamo fatto un investimento significativo per sostenere la crescita e lo sviluppo dell’industria con 1,98 milioni di dollari per creare una struttura di ricerca sul vino NOLO, primo esempio del genere in Australia su scala sperimentale, presso l’Università di Adelaide. Con il tempo, questo potrebbe portare a una forza lavoro qualificata e specializzata e permettere all’industria di capitalizzare le significative opportunità di mercato disponibili”.

Il vino australiano detiene attualmente il 5% della quota di mercato globale dei vini NOLO, ma solo il 3% del valore, l’obiettivo degli australiani è migliorare la posizione a livello globale attraverso il perfezionamento delle percezioni sensoriali di sapore, consistenza e aroma dei vini NOLO.

Molte aziende vinicole stanno cercando di diversificare la loro offerta di prodotti in mercati consolidati ed emergenti per costruire il proprio sviluppo futuro.

Iain Jones, responsabile del settore Ricerca e Sviluppo di Treasury Wine Estates, ha dichiarato che l’azienda è consapevole dell’evoluzione delle preferenze dei consumatori verso prodotti dealcolati e a bassa gradazione alcolica.

“La tendenza all’aumento del consumo responsabile di alcolici evidenzia l’importanza per il nostro settore di sviluppare una tecnologia NOLO all’avanguardia per offrire prodotti a basso o nullo contenuto di alcol che abbiano un ottimo sapore e diano le stesse percezioni di un vino tradizionale”.

“Questa nuova struttura accelererà lo sviluppo di nuovi prodotti, aumenterà la scelta e la qualità dei vini NOLO per i consumatori e sosterrà la reputazione di qualità del vino australiano nel mercato globale”.

Il comparto italiano può senz’altro imparare da questa esperienza. Un esempio tangibile e concreto, frutto di una visione lungimirante e precorritrice che dimostra le potenzialità concrete dell’alleanza pubblico-privato, la capacità di creare le condizioni più favorevoli per spingere lo sviluppo strategico del settore vinicolo e gettare le basi per una probabile leadership futura.