La crisi sanitaria e le emergenze senza precedenti causate da COVID-19 hanno avuto un profondo impatto sull’economia globale, sulle imprese e sui consumatori di tutto il mondo, cambiando il modo in cui i consumatori vivono, lavorano e fanno acquisti.
L’incertezza rimane alta, ma ciò che è chiaro è che le economie non ne usciranno indenni e che le routine e gli stili di vita quotidiani dei consumatori cambieranno per adattarsi al distanziamento sociale.
Emergerà una nuova normalità, poiché i timori di una pandemia o di altri eventi catastrofici rimangono palpabili.
Euromonitor International prevede che a livello globale la spesa pro capite dei consumatori diminuirà del 5,2% nel 2020 e non tornerà ai livelli del 2019 prima del 2022.
Questa contrazione della spesa avrà chiaramente un impatto sulla performance dei mercati dei beni di consumo, con i consumatori che rivaluteranno le loro priorità come hanno fatto all’indomani della crisi finanziaria globale del 2008.
Si prevede che l’economia globale entrerà nella sua peggiore recessione dagli anni ’30, colpendo ogni settore, dall’ospitalità all’istruzione, alla finanza.
Le imprese si trovano ad affrontare enormi sfide ed i consumatori sono colpiti dalla crescente disoccupazione e dal calo degli introiti. Si prevede che un numero maggiore di famiglie cadrà nella fascia a basso reddito. Nel complesso, una crescente ansia per le prospettive future sta coinvolgendo i consumatori a livello globale.
La quarantena e l’isolamento hanno imposto la vita al chiuso, la casa è divenuta il fulcro di tutto, i consumatori sono stati costretti a sviluppare nuove abitudini per quanto riguarda il lavoro, il gioco, lo shopping e l’esercizio fisico.
L’aumento dei livelli di attenzione e preoccupazione per la salute ed il reddito stanno spingendo un numero sempre maggiore di consumatori verso beni che possono aiutare il benessere mentale. Con gli anziani particolarmente vulnerabili all’impatto di COVID-19, la “telesalute” (assistenza sanitaria a distanza da casa) sarà fondamentale per l’assistenza sanitaria.
Ci sono stati probabilmente anche cambiamenti significativi in chi fa acquisti, dove li fa e con quale frequenza. Le generazioni più anziane sono passate agli acquisti online, mentre i consumatori più giovani fanno acquisti meno frequenti e fanno scorta di alcuni prodotti di base. Tutto ciò implica cambiamenti nel modo in cui i rivenditori e i marchi si rivolgono ai consumatori. Questa nuova normalità si ripercuote sulla vita lavorativa, sulla vita domestica, sul modo in cui ci muoviamo, così come sulla nostra vita sociale e sulle attività del tempo libero.
La rete globale di analisti di Euromonitor International ha identificato alcune tendenze che stanno avendo un impatto sui mercati dei consumatori.
L’idea di sostenibilità si è evoluta oltre i presupposti etici e le generiche preoccupazioni ambientali, come l’inquinamento da plastica e il cambiamento climatico, verso un approccio più olistico che mira a creare valore sociale, ambientale ed economico.
I consumatori stanno adattando le loro routine quotidiane alle nuove esigenze che hanno imposto di rimanere a casa più a lungo. Si evolve l’intrattenimento domestico e affiora sempre più la figura del consumatore esperienziale.
La platea allargata di clienti esperienziali crea opportunità strategiche per le aziende attraverso prodotti e servizi, dal lusso esclusivo personalizzato, al benessere e alle esperienze gastronomiche, fino all’ulteriore digitalizzazione dell’educazione e dell’intrattenimento.
La pandemia ha accelerato l’ascesa dell’online, del click & collect, del frictionless retail (vendita al dettaglio che tende ad eliminare sempre più le barriere architettoniche, ndr) e del D2C.
Le soluzioni digitali e tecniche per la cura di sé acquisiscono un’ulteriore importanza nella prevenzione della salute, assieme ai prodotti per il potenziamento delle difese immunitarie, per la riduzione dello stress e rilassanti.
Le abitudini nutrizionali si rivolgono ad alternative naturalmente sane che sostengono il concetto di un corpo ed una mente resilienti. La casa come centro della salute viene nuovamente enfatizzata; la terapia a domicilio, l’igiene domestica e le pratiche di cucina sana stanno acquisendo maggiore priorità.
L’era del Coronavirus ha interrotto i processi standard per le aziende che producono beni di consumo e forniscono servizi ai consumatori. Questo ha portato ad un ambiente operativo e di consumo in rapido cambiamento e ha fatto diminuire l’impegno verso la sperimentazione.
I rivenditori ed i consumatori sono sempre più ostili al rischio e questo atteggiamento potrebbe impattare sulle produzioni artigianali, lo sviluppo di nuovi concept e l’innovazione.
Anche gli acquisti saranno effettuati in gran parte da casa, e l’apprendimento a distanza, il gioco, i pagamenti senza contanti e contactless aumenteranno o diventeranno la norma.
Diminuirà il consumo di beni non essenziali, mentre aumenterà l‘attenzione per sé e per la famiglia, per la prevenzione e per la salute. Le aziende si concentreranno sul mantenimento delle vendite, dato che i consumatori stanno affrontando un’era di recessione e dispongono di redditi inferiori.