Il trade cinese è ottimista riguardo al rilancio del mercato del vino quest’anno, dopo che il Paese ha abbandonato la politica “Zero-Covid”, ma l’ottimismo è temperato dalla cautela, dato che la ripresa sarà probabilmente difficile.

Dopo essere sopravvissuto a quello che è stato descritto come “l’anno più difficile per l’industria vinicola nazionale”, il mercato del vino cinese ha registrato un’impennata di vendite durante il Capodanno cinese, molti ristoranti e bar hanno ripreso a lavorare come al solito.

Secondo un sondaggio della China Cuisine Association, ripreso da Vino Joy News, le entrate dei ristoranti sono aumentate di quasi il 25% durante il periodo del Capodanno rispetto ad un anno fa, mentre le principali aziende di vendita al dettaglio e di catering hanno visto le loro vendite aumentare di quasi il 7% rispetto all’anno precedente, come ha riferito la televisione di Stato CCTV citando i dati del Ministero del Commercio.

“C’è stato un buon rimbalzo durante il Capodanno cinese”, ha dichiarato Li Zhiwei, un piccolo importatore di vino a Pechino, ma il rialzo è arrivato dopo quello che ha descritto come l’anno più difficile da quando ha iniziato la sua carriera, con un calo annuo degli affari del 60% rispetto al livello pre-pandemia del 2019.

Nel 2022 l’industria vinicola cinese ha toccato il fondo sia nel mercato delle importazioni che in quello interno. Secondo i dati pubblicati dalle dogane cinesi, il valore totale dei vini importati nel 2022 è stato di 9,6 miliardi di RMB (1,4 miliardi di dollari), con un calo su base annua del 12,5%, che indica il quarto calo consecutivo dal 2019.

La significativa riduzione delle attività aziendali e degli eventi a causa delle rigide restrizioni nel 2022, ha fatto sì che anche durante i consueti picchi di vendita, come la Festa di metà autunno e la Festa nazionale (Golden Week), i ricavi complessivi siano stati inferiori del 30%-40% rispetto agli anni precedenti, secondo molti commercianti di vino.

A livello nazionale, anche la produzione di vino cinese è scesa ai minimi storici. Da gennaio a novembre, la produzione totale di vino del Paese è scesa del 32,1% (180.000 chilolitri) rispetto al 2021.

La rapida abolizione delle restrizioni alla fine di dicembre del 2022 ha quindi favorito la ripresa dei viaggi e dei consumi nel mese di gennaio, rafforzando l’ottimismo per un anno di ripresa nel 2023.

Lydia Xu, fondatrice della Shenzhen TOEwine Expo International ha dichiarato a Vino Joy News: “Molti importatori di vino mi hanno detto di avere una prospettiva positiva sul mercato cinese del vino e dei distillati nel 2023”,

Christopher Martinez, direttore generale di Union Wines, si aspetta un forte rimbalzo per il settore F&B di Shanghai, ma l’industria ha bisogno di più tempo per tornare ai livelli pre-Covid: “Molti bar e ristoranti stanno ancora lottando per cercare di riprendersi dai lockdown e dai terribili mesi di novembre e dicembre 2022”.

Forse il più grande indicatore di quanto il mercato si sia ripreso dopo tre anni di flessione, sarà l’imminente China Food and Drinks Fair (CFDF) che si terrà a Chengdu il prossimo aprile.

Considerata un indicatore dell’industria cinese delle bevande alcoliche, la fiera rifletterà la domanda del mercato e misurerà la fiducia del settore: “Sono curioso di vedere quanti parteciperanno alla fiera di Chengdu quest’anno. Sarà un buon indicatore” ha chiosato Martinez.