Wine Monitor, l’Osservatorio di Nomisma dedicato al mercato vinicolo, ci fornisce un prospetto dell’andamento 2019 dell’import totale di vino nei mercati terzi.
Rispetto al 2018 crescono le importazioni da tutti i maggiori mercati ad eccezione di Cina (-9,7%), Hong Kong (-22,9%) e Australia (-1,5%).
Il Nord America si conferma il primo mercato di importazione per il vino a livello mondiale
, Usa e Canada insieme raggiungono i 7,29 miliardi di euro nel 2019. Gli Stati Uniti mantengono la leadership e raggiungono il loro massimo storico con 5,55 miliardi di euro, in crescita del 5,7% rispetto al 2018, il Canada cresce del 3% e raggiunge 1,74 miliardi di euro nel 2019.
I dati straordinari degli Stati Uniti sono probabilmente dovuti ad un accumulo di scorte in previsione dell’applicazione dei dazi sui vini europei (esclusi quelli italiani) collegati al contenzioso «Airbus-Boeing», applicati concretamente dal 18 ottobre 2019.
Per la Francia i dati confermano la rincorsa all’approvigionamento prima dell’applicazione dei dazi ad ottobre 2019. Si registra infatti un +6% nell’import di vini fermi con un calo del -36% nell’ultimo bimestre, rispetto allo stesso periodo del 2018.
Ad oriente per il secondo anno consecutivo
calano le importazioni della Cina (-9,7%) mentre il Giappone compie un exploit e rispetto ai mercati principali registra la maggior crescita con un +13,2% e 1,6 miliardi di euro.

Per quanto riguarda l’Italia, le esportazioni sono in crescita del 2,9% rispetto al 2018 (stima Nomisma, i dati certi Istat saranno disponibili a metà marzo 2020).
I principali mercati regalano soddisfazioni al vino italiano, cresce l’import in Usa (+4,2%), Svizzera (+3,7%), Canada (+5,4%) e Giappone (+15,6%).
Il Giappone, quarto mercato per le esportazioni di vino italiano nel mondo, cresce a due cifre con un +15,6% corrispondente a 192 milioni di euro, rispetto ai 166 milioni del 2018.
La leadership resta saldamente in mano agli Stati Uniti che rappresentano di gran lunga il nostro mercato più importante, più di quattro volte superiore rispetto alla Svizzera, secondo paese per import di vino italiano. L’import statunitense di vino italiano cresce del +4,2% a 1,75 miliardi di euro, sul secondo gradino del podio si posiziona la Svizzera con una crescita del +3,7% per un valore di 380 milioni di euro.
Le importazioni di vino italiano crescono anche in Russia (+12%) e in Francia (+6%), un mercato quest’ultimo che si sta rivelando molto interessante per il Prosecco, come abbiamo rilevato in questo approfondimento.
In ordine di importanza Germania (-3,6%), Cina (-1,9%), Australia (-1,1%), Brasile (-1,6%) e Hong Kong (-13,2%) sono i mercati in cui si registra una flessione dell’import di vino italiano.
Tuttavia Canada (+5,4%) e Giappone (+15,6%), grazie ad un accordo di libero scambio con l’Unione europea stanno divenendo due importanti opportunità per i vini nostrani.

Questi accordi sono stati positivi non solo per l’Italia, anche Francia e Spagna hanno aumentato le importazioni rispettivamente del +15% e del +24%.