Ci sta appassionando questa prima tappa asiatica dell’Unit Wine Tour organizzato da Unexpected Italian che già dalla masterclass ha evidenziato una partecipazione non solo vasta ma anche di alto profilo come non sempre è facile riscontrare.
Queste tappe sono molto utili anche per toccare con mano la percezione che hanno i consumatori di Paesi così lontani a noi (anche dal punto di vista culturale) nei confronti di una bevanda come il vino che solo recentemente si è inserita nelle loro abitudini alimentari.
Molto interessante, pertanto, a tale riguardo quanto Stefano Sermenghi, uno dei quattro partner di Unexpected Italian (gli altri sono Marco Farné, Paolo Dell’Aquila e Alessandra Castelli) ha spiegato riguardo al profilo attuale del consumatore sudcoreano.
“Si tratta – ha sottolineato Sermenghi – di un consumatore che ha diversi profili e già questo evidenzia il livello culturale ed economico di questo Paese”.
“Potremmo però ” ha proseguito Sermenghi ” condensare il profilo del consumatore sudcoreano nella definizione “busy people, single person”, cioè il single che lavora fino a tardi (questo è frequentissimo in Corea del Sud) e che mangia da solo (HonBap in coreano), e beve da solo (HonSul); il consumatore che beve a casa (non a caso il 70% del vino in Corea del Sud è veicolato dall’off trade) e che rientra nel modello HMR (Home Meal Replacement); infine il consumatore che si riconosce nel termine di Gasimbi cioè molto attento al rapporto tra qualità/prezzo”.
Ma essendo un Paese ad alto tenore tecnologico il consumatore sudcoreano è molto attivo sul fronte degli acquisti online. Sono, infatti, 49 milioni le persone che in Corea del Sud acquistano frequentemente online e circa il 95% possiede uno smartphone.
Sempre a livello generale sono sempre più i giovani e le donne ad apprezzare il vino e in crescita notevole è il consumo di vini bianchi e degli sparkling (anche a causa delle mutazioni climatiche che hanno allungato notevolmente la stagione estiva). “Prosecco e rosati – ha sottolineato Sermenghi – hanno registrato un incremento del 117% tra il 2017 e il 2018”.
Ma quali sono i fattori che attualmente influenzano le scelte del consumatore di vino sudcoreano?
Anche in questo caso molto importanti sono i fattori anagrafici e quelli economici. “Ad esempio – ha spiegato Sermenghi – le generazioni senior sono molto più sensibili al prezzo dei millennials e si rivolgono in particolare ai convenience store, dove si trovano vini a fasce di prezzo più basse”.
Ma in forte crescita è la sensibilità alle tematiche ambientali. “Su questo fronte i consumatori sudcoreani sono tra i più sensibili di tutta l’Asia – ha detto Sermenghi – e fattori come la sostenibilità sono oggi molto più ricercati rispetto al passato, non a caso sono in notevole crescita anche i consumi di vini biologici”. “Senza dimenticare che la Corea del Sud – ha proseguito Sermenghi ” la si può considerare una sorta di Patria mondiale in tema di benessere e di medicine alternative e questo si trasferisce anche in un’attenzione notevole sul piano dell’alimentazione”.
Il mangiare fuori casa è una passione vera per i sudcoreani e a Seul, fortunatamente, vi è una ottima presenza italiana con oltre 700 ristoranti che propongono piatti del nostro Paese ad un livello qualitativo sempre più crescente.
“Non a caso – ha evidenziato Sermenghi ” il made in Italy gastronomico ha un appeal molto forte in questo Paese ed è una chiave che potremo sfruttare sempre di più anche in futuro allargando i nostri eventi anche al consumatore finale”.
Su questo aspetto si è espressa anche Suzie Chung, di Wine21.com, una delle più autorevoli giornaliste del vino della Corea del Sud: ‘La cultura del vino nel mio Paese è in grande crescita ma è fondamentale che il sistema vitivinicolo italiano investa di più in azioni educative perché solo così potrà aumentare le sue quote di mercato’.
La Chung si è poi soffermata sulle tipologie di vino italiane maggiormente apprezzate dai consumatori sudcoreani evidenziando come “oggi siano in aumento i vini bianchi e gli sparkling, capeggiati dal Prosecco, e questo anche perché la stagione estiva in questi ultimi anni si è decisamente ampliata, con aumento delle temperature medie, agevolando così il consumo di vini più freschi come i bianchi”.

I tanti volti del consumatore sudcoreano
Le ottime condizioni economiche e un livello culturale elevato fanno del sudcoreano un consumatore del vino ideale capace di riconoscere i profili qualitativi, di essere incuriosito anche dai brand meno noti (territoriali e aziendali) e di inserirlo nella sua quotidianità di consumo.