Ne avevo già parlato approfondendo i dati del IX Forum di Nomisma Wine Monitor, tra i primi 7 mercati (sopra i 10 milioni di euro) che hanno registrato una notevole crescita delle importazioni di vino nel 2022 ci sono le Filippine, con un incremento del 92% rispetto al 2021. Un risultato eccezionale.
A conferma di queste ottime performance, il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (USDA) ha recentemente dichiarato che le Filippine sono tra i mercati vinicoli “più interessanti” del mondo, grazie all’aumento del consumo tra i giovani.
L’USDA in un rapporto ha evidenziato che: “Nonostante i dazi e le tasse che gonfiano il prezzo finale del 75%, la debolezza della moneta locale (peso filippino) e le difficoltà della catena di approvvigionamento, gli operatori prevedono che le esportazioni totali di vino nelle Filippine raggiungeranno i 60 milioni di dollari nel 2022 e aumenteranno del 5% all’anno nei prossimi tre anni fino a raggiungere i 70 milioni di dollari”.
Secondo l’USDA le importazioni di vino nel 2025 saranno superiori del 16% rispetto ai 60 milioni di dollari del 2022. Le previsioni suggeriscono anche un aumento del 27% rispetto alle cifre del 2019 (fase pre-pandemica) corrispondenti ad una crescita di 55 milioni di dollari.
Come riporta Business Inquirer, nelle Filippine almeno 20 milioni di persone che guadagnano 11.630 euro all’anno (12.700 dollari) hanno un reddito sufficiente per acquistare vino occasionalmente.
I consumatori giovani, in rapida crescita e altamente urbanizzati, con gusti sempre più sofisticati ed un accesso sempre maggiore a supermercati e negozi online, traineranno la crescita del consumo di vino ed il mercato.
Le Filippine rappresentano un mercato vinicolo con un rilevante potenziale di espansione dato che il vino rappresenta meno dell’1% dei circa 2,7 miliardi di litri di alcolici consumati annualmente.
Mutamenti delle preferenze di consumo
Anche nelle Filippine i commercianti stanno sfruttando la crescente consapevolezza dei consumatori in materia di benessere, sottolineando i benefici per la salute derivanti da un consumo moderato di vino.
L’industria sta registrando uno spostamento delle preferenze dei consumatori dalla birra e dagli spirits al vino. Sebbene le Filippine non producano quasi nessun vino, sono un importante produttore di birra e distillati relativamente economici.
Sempre secondo l’USDA, nei prossimi anni la combinazione tra prezzi più elevati e aumento delle vendite di vini di fascia media e di qualità superiore, faranno aumentare il prezzo medio del vino del 20-30%.
Allo stesso tempo, si prevede che le vendite di vini “entry level” continueranno ad essere sostenute, in quanto un numero maggiore di consumatori si interesserà al vino e i settori dell’ospitalità e della ristorazione entreranno in una fase post-pandemica di ripresa.
Secondo l’USDA, negli ultimi due decenni gli Stati Uniti sono stati il principale fornitore di vino delle Filippine. Solo nel 2021, le esportazioni di vino degli Stati Uniti verso il Paese hanno raggiunto la cifra record di 20 milioni di dollari dato che i consumatori hanno acquistato vini più costosi durante i lockdown conseguenti alla pandemia.
“Nel 2021, le Filippine sono state il più grande mercato vinicolo statunitense, superando le principali destinazioni export, come Singapore e Vietnam”, ha dichiarato l’USDA. Nel 2022 l’export di vino statunitense destinato al mercato filippino si è attestato intorno ai 17 milioni di dollari.
Queste analisi e questi dati prospettano un mercato allettante anche per i produttori italiani che vogliano trovare nuovi mercati di sbocco nell’Area APAC (Asia Pacifico).