Ogni anno le competizioni internazionali ci danno una visione ad ampio spettro di quella che è la direzione che sta prendendo la produzione vitivinicola mondiale. Così aspettiamo con interesse, così come migliaia di produttori mondiali, i risultati.
Da pochi giorni sono stati annunciati i risultati di una delle più ambite competizioni internazionali, i Decanter World Wine Awards, promossi dalla nota testata inglese. Da quanto annuncia la testata sul suo sito, i risultati della diciassettesima edizione sono il frutto di un lungo mese di degustazioni, svoltesi nel mese di agosto.
116 dei migliori esperti di vino del mondo, tra cui 37 Masters of Wine e 9 Master Sommelier, hanno degustato alla cieca 16.518 vini secondo le rigide linee guida di sicurezza Covid. Il risultato è un medagliere di tutto rispetto in cui l’Italia è protagonista: 50 Best in Show, 178 medaglie di platino, 537 d’oro, 5.234 d’argento e 7.508 di bronzo.
L’Italia ha dimostrato che la grande diversità della produzione di vino di qualità porta a riconoscimenti di grande spessore: 2.765 le medaglie assegnate al Belpaese, che ha seguito la Francia con otto medaglie Best in Show per vini provenienti da Piemonte, Trentino-Alto Adige, Toscana, Umbria e Sicilia – alcune delle quali prodotte con vitigni meno conosciuti tra cui Lagrein, Kerner, Carricante e Sagrantino. Il Barolo su tutti trionfa.
Il punto di forza della produzione italiana lo racconta il referente giudice dell’Italia meridionale, Anthony Rose, che ha dichiarato: “Quando guardi all’Italia nel suo insieme è straordinario: in realtà è il Paese del vino più diversificato del mondo, anche più della Francia, e questo ti dà l’opportunità di avere una sorprendente gamma di stili diversi”.
Vincenzo Arnese, giudice DWWA 2020, ha aggiunto: “Questo è il mio quarto anno a giudicare i vini italiani e ho davvero riscontrato un miglioramento nella qualità complessiva dei vini. Ogni anno diventa ancora più interessante perché abbiamo vini che sono più stimolanti e anche un pò più piacevoli da degustare”.
Gli altri Paesi coinvolti di più nel medagliere sono, come già anticipato, la Francia, l’Australia e il Portogallo. La Francia si è aggiudicata 12 delle prime 50 medaglie Best in Show del concorso con vini di Bordeaux, Champagne, Alsazia, Borgogna, Provenza e Loira. Il Bordeaux è andato particolarmente bene con tre vini Best in Show, due dei quali Value Best in Show.
L’Australia, subito dopo l’Italia, ha ricevuto sei medaglie Best in Show e 17 medaglie di platino. I vini monovitigno Shiraz o blend di Shiraz costituiscono quasi la metà dei vini pluripremiati dell’Australia, con esempi dalle migliori prestazioni provenienti dalla Barossa Valley del South Australia, dalla McLaren Vale, dalle Adelaide Hills, dalla Clare Valley e dall’Eden Valley.
Il Portogallo ha ricevuto il quarto maggior numero di medaglie Best in Show dalla competizione con cinque vini che si sono piazzati tra i primi 50, seguito dalla Spagna con quattro vittorie Best in Show.
Gli Stati Uniti hanno ottenuto tre medaglie Best in Show (una in più rispetto allo scorso anno), una medaglia di platino e 16 medaglie d’oro. Nella Napa Valley, il 2017 potrebbe essere ricordato soprattutto per gli incendi di ottobre che hanno devastato la California settentrionale, ma la qualità e il carattere di alcuni vini di questa annata raccontano una storia diversa, con due dei primi tre vini statunitensi provenienti proprio dall’annata 2017 e dalla Napa Valley. Il terzo miglior vino è un Pinot Nero dell’Oregon.
Grande sorpresa, infine, per alcune regioni vitivinicole emergenti: la Moldova, i cui vini storici si stanno affacciando sui mercati internazionali, ha ricevuto due Best in Show per due vini fatti al 100% di Viorica, una varietà di uva bianca indigena.
Le altre regioni vitivinicole emergenti premiate sono state la Georgia (per un Best in Show), la Bolivia, Israele e la Croazia.
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