I produttori di vino in Francia stanno attraversando un periodo difficile, il blocco del settore Horeca ha avuto conseguenze immediate sulle vendite. Molte degustazioni e appuntamenti sono stati cancellati, peggiorando la situazione per le cantine che vendono principalmente attraverso questi mezzi e non hanno avuto l’occasione di presentare la loro ultima annata. Come riportato dal sito iDealwine, i vini legati alla stagionalità come i rosé, stanno accumulando scorte e rischiando problemi di overstocking.

Per quanto riguarda iDealwine, ci sono stati due fattori che hanno comportato impatti per quanto riguarda le consegne e la logistica.
Il primo riguarda la catena logistica che è stata ovviamente interrotta, il che ha rallentato il processo dalla preparazione dei pacchi per le spedizioni. Il servizio postale sta diventando sempre più macchinoso, per cui abbiamo dovuto trovare soluzioni alternative.
Il secondo impatto riguarda la fornitura di bottiglie d’annata, spesso proveniente da venditori privati, che potrebbe esaurirsi se il lockdown durasse diversi mesi.
Le collezioni e le valutazioni dei vini di alta gamma sono state temporaneamente sospese perché non è possibile offrire un livello di servizio in linea con quello precedente.

Gli eventi Primeurs di Bordeaux sono stati cancellati, l’annata 2019 doveva essere in vendita qualche settimana dopo gli eventi principali, a maggio o giugno 2020. Non sarà così e questo avrà un impatto enorme, dato che questa settimana di degustazione di solito permette ai professionisti di fare proiezioni per l’intera regione. Detto questo, gli eventi Primeurs riguardano solo un numero molto limitato di Cantine conosciute in tutto il mondo, circa 400 grandi nomi di Bordeaux vendono i loro vini durante gli eventi Primeurs.

Gli acquisti “en Primeur” avvengono tre volte all’anno, a novembre, marzo e luglio. Per il 2020 gli Châteaux sperano di ricevere i pagamenti relativi a marzo e luglio fino all’annata 2018. L’annata 2019 non sarà venduta “en Primeur”, per cui i produttori dovranno mettersi nell’ottica che a novembre non vedranno i guadagni sperati.

L’immagine di Bordeaux sta subendo e subirà un duro colpo, dal momento che non ci sarà alcuna indicazione della qualità di questa annata. La recessione economica che incombe su scala globale creerà fattori non favorevoli alla vendita.
Gli eventi en Primeur solitamente portano circa 5-8.000 professionisti a Bordeaux per degustare e valutare. Alcuni sostengono che si potrebbe posticiparli in un secondo momento, ma si tratterebbe di organizzarli su scala molto più ridotta.

Ciò che conta per ora è che le cantine comunichino e prendano una posizione chiara rispetto al mercato e a come intendono vendere i loro vini. Questo perché, a parte la questione dei prezzi, c’è il rischio che i consumatori bypassino Bordeaux per rivolgersi ad altre regioni.

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