Una trasmissione live sulle piattaforme Facebook e Youtube ha richiamato persone da tutto il mondo per seguire la presentazione dei siti GIAHS europei che, con l’aiuto del Segretariato FAO nella persona di Clelia Puzzo, per la prima volta si sono presentati tutti insieme a un ampio pubblico.

Sono state infatti 300 visualizzazioni uniche nei 40 minuti di trasmissione e diversi i commenti ricevuti da Spagna, Brasile e Cina. Sono intervenuti Rafael Fernandez del sito GIAHS di Malaga in Spagna, Susan Luzio del sito di Barroso in Portogallo e Marco Bencivenga del sito della Fascia Olivata di Spoleto e Assisi.

I siti GIAHS sono ecosistemi in cui la produzione agricola condotta con tecniche tradizionali è fonte non solo di sostentamento per la popolazione ma anche un modo per preservare paesaggi forgiati da generazioni di agricoltori.

L‘Obiettivo dei siti GIAHS europei, (a cui ai sopracitati si aggiungono la Valle salada de Anana, gli oliveti di Senia e gli orti di Valencia, tutti in Spagna), è quello di creare un sistema di rete sia per lo scambio di esperienze, ma anche per cercare assieme opportunità di finanziamento su progetti europei, soprattutto alla luce della nuova PAC in discussione in Commissione Europea.

Diverse sono infatti le minacce per questi ecosistemi, dall’erosione del suolo, all’abbandono dell’agricoltura da parte delle nuove generazioni, alle nuove malattie e insetti che stanno creando  diminuzioni nei raccolti.

C’è quindi una forte necessità di dare maggiore attenzione a questi luoghi che custodiscono la storia e la tradizione dell’agricoltura europea, e che sono esempio di resilienza e di capacità di resistere nel tempo. Tra le opportunità comuni vi è quella di dialogare con la UNWTO, l’organizzazione globale che si occupa di turismo, per un programma sul turismo rurale sostenibile, opportunità che in altri siti GIAHS ha sensibilmente aumentato sia i prezzi dei beni prodotti ma che  ha anche creato grandi benefici per l’indotto.

Questo incontro è solo l’inizio di un percorso, che vedrà i siti europei incontrarsi con cadenza semestrale per discutere sulle future azioni, anche in coordinamento con l’Unione Europea.