L’annuale forum internazionale per la wine industry organizzato da Veronafiere a Verona diventa completamente digitale e torna, per la settima edizione, il 23 e 24 novembre. Nonostante gli ostacoli che il 2020 ha posto davanti a fiere, conferenze e eventi in genere, il wine2wine Business Forum si rinnova e prosegue nell’intento di raggiungere gli operatori del wine business internazionale per condividere e disseminare idee, passione e innovazione. Grazie al suo nuovo format, il Forum non sarà solo fruibile ai visitatori dalla comodità e sicurezza delle proprie case, ma sarà anche in grado di raggiungere un pubblico ancora più ampio, il maggiore di sempre. Ne parliamo con Stevie Kim, ideatrice e curatrice del progetto wine2wine Business Forum per Veronafiere.

Il 2020 ha messo fortemente alla prova la nostra resilienza e la nostra capacità di adattamento. Come ha risposto wine2wine Business Forum?
Credo che attributi come capacità di adattamento e resilienza siano da sempre nel DNA di wine2wine. In effetti è proprio dal bisogno di fronteggiare un ostacolo che il Forum è nato, ormai sette anni fa. Prima del wine2wine Business Forum che conosciamo oggi, organizzavamo dei workshop con focus sui diversi mercati durante Vinitaly, in Aprile. Questo perché volevamo offrire ai produttori presenti al salone internazionale la possibilità di portare a casa informazioni, aggiornamenti e consigli pratici per il proprio business. Durante Vinitaly, però, l’attività commerciale ha ovviamente la priorità, e questi produttori erano già troppo impegnati per seguire anche i nostri workshop. Abbiamo quindi dovuto adattare il nostro progetto, declinandolo in un evento ad hoc che fosse dedicato principalmente alla formazione e collocandolo in un periodo più tranquillo per gli operatori del wine business: wine2wine Business Forum è stata la soluzione. Crescendo, l’evento ha sempre dedicato molta attenzione ai temi legati alla trasformazione, al cambiamento, alla resilienza. La scorsa edizione 2019, incentrata sulla sostenibilità sociale, ha proposto diverse storie di recupero e resilienza, prima fra tutte quella del rinomato sommelier e para-atleta Yannick Benjamin. Arrivando a quest’anno e a come wine2wine ha reagito alla sfida del COVID-19, la prima risposta sta sicuramente nel format, che sarà 100% digitale. Se tematiche come digital transformation e nuove tecnologie in genere hanno trovato un ampio spazio nel programma di wine2wine fin dalle prime edizioni, quest’anno avranno un significato ancora più profondo perché le abbiamo messe in pratica proprio per ovviare alle restrizioni necessarie a contrastare la diffusione del virus e svolgere gli eventi in sicurezza. Il Forum 2020 sarà dunque una due giorni di formazione e informazione, con oltre 50 sessioni e più di 70 speaker internazionali, il tutto esclusivamente online. A riprova del fatto che l’adattamento non implica necessariamente un impoverimento, il passare a un format digitale ci ha permesso di puntare più in alto di quanto avremmo potuto fare con la formula tradizionale. Se wine2wine Business Forum ha da sempre riunito a Verona centinaia di professionisti internazionali e ha dato vita a una vivace conversazione sul business del vino, quest’anno il dialogo sarà aperto a tutti, ovunque. Sia i possessori di biglietto che i relatori potranno collegarsi e imparare da qualsiasi luogo del mondo. Siamo riusciti a reclutare un numero di relatori che altrimenti non avrebbero potuto partecipare per motivi di tempo o per le difficoltà legate ai viaggi internazionali. Avremo ad esempio delle sessioni speciali in collegamento con l’Asia e con l’America, il tutto nel rispetto dei diversi fusi orari. Le registrazioni di tutti gli interventi, inoltre, saranno poi disponibili online per l’intera settimana successiva, così che chi non potesse seguire la conferenza in diretta avrà la possibilità di farlo durante i sette giorni seguenti.

Però wine2wine Business Forum è sempre stato più di un convegno, è anche una preziosa opportunità di networking: il passaggio al format digitale comporterà la perdita di quest’ultima componente?
No, ci siamo impegnati nel cercare una soluzione che ci permettesse di mantenere integra la natura dell’evento, in ogni sua parte. Il Forum si svolgerà su VF+, la nuova piattaforma digitale di Veronafiere che ospiterà anche OperaWine 2020. Non ho ancora detto infatti che un altro lato positivo di questa edizione sarà l’avere non solo il consueto annuncio dei produttori OperaWine del prossimo anno, ma anche un’intera serie di iniziative in collaborazione con Wine Spectator. Tra queste, alcune saranno dedicate in esclusiva ai produttori selezionati per OperaWine 2020 durante i due giorni del Forum. La conferenza di sabato 21 Novembre alle ore 15:00, invece, sarà aperta a tutti e gratuita. A proposito di networking, in questa occasione si terrà, tra le altre cose, una sessione di Q&A con Bruce Sanderson, Thomas Matthews e Alison Napjus di Wine Spectator: chiunque volesse potrà finalmente dar voce alla domanda che avrebbe sempre voluto porre a Wine Spectator e che non ha mai ricevuto risposta. In generale, la piattaforma VF+ mette a disposizione delle live chat – moderate dal nostro team – tramite le quali sarà possibile porre domande agli speaker durante le sessioni. In ogni momento, sarà inoltre possibile contattare privatamente speaker, operatori del settore e ogni altra categoria di visitatori tramite una funzionalità che somiglia al meccanismo delle “amicizie” social. Sempre tramite la piattaforma, gli utenti potranno anche scambiarsi biglietti da visita.

Quali sono le aspettative di questa edizione 2020 così particolare?
La prima cosa che wine2wine Business Forum 2020 desidera è di poter succedere… Può sembrare banale, ma considerato il momento e le varie riformattazioni che abbiamo attraversato, riuscire ad “andare in onda” è per noi un traguardo importante. In particolare, il Forum vorrebbe portare testimonianza di una wine industry capace di reinventarsi in una diversa normalità, di usare le nuove tecnologie e di raggiungere così un pubblico ancora più ampio. Non potevamo esimerci dal parlare dell’attuale emergenza sanitaria, più precisamente del wine business nell’era post COVID-19 – intesa come era successiva all’avvento del COVID-19. Questa settima edizione analizzerà, assieme agli operatori del settore, come è stata gestita la situazione COVID e quali sono stati gli effetti sul versante wine business; non solo dal punto di vista dei produttori, ma anche nella prospettiva di tutta la filiera. L’obiettivo principale di wine2wine Business Forum 2020 è di contestualizzare il più possibile la sfida impegnativa che il nostro settore sta attraversando, così da poter dare ai partecipanti qualche strumento in più per fronteggiare il futuro.

Quindi il rapporto tra il settore vinicolo e il COVID-19 sarà il focus principale?
Il COVID-19 sarà in realtà solo uno dei temi centrali. L’emergenza COVID non è stata l’unica ad aver dominato il 2020: l’industria del vino è stata scossa anche da due storie che mostrano quanto sia ancora lunga la strada dell’inclusione. La prima è un caso di bullismo sulle donne che ha portato a un’accesa discussione in Europa, l’altra è lo scandalo delle molestie sessuali che ha colpito la Court of Master of Sommelier negli Stati Uniti. Entrambi gli episodi sono un esempio lampante della necessità di uno spazio in grado di abbracciare e unire voci diverse e diversificate per mettere in atto un cambiamento positivo nell’industria del vino. Questo spazio è esattamente ciò che la prossima edizione di wine2wine Busienss Forum si sforza di essere. Oltre a introdurre un focus sull’inclusione e sulla leadership femminile, quest’anno abbiamo fatto di tutto per portare ai partecipanti la versione più diversificata di sempre. Da un lato abbiamo messo assieme una line-up di relatori provenienti dai più disparati contesti culturali, dall’altro abbiamo allargato la discussione anche a mercati che raramente vengono coinvolti in eventi di prestigio sul vino. Inoltre, a guida dell’evento e come filo conduttore tra le tematiche, abbiamo messo figure femminili di forte significato. Voglio elencare almeno alcune delle esperte che saranno sul palco (stavolta virtuale) del forum: Sandra Taylor, Presidente e CEO di Sustainable Business International; Stephanie Gallo, Chief Marketing Officer di E.& J. Gallo Winery; Rania Zayyat, fondatrice di Wonder Women of Wine; le wine writer Julia Coney ed Elaine Chukan Brown, le giornaliste Felicity Carter e Rebecca Hopkins, e due Masters of Wine, Jeannie Cho Lee MW e Sarah Heller MW.

Infine, con che obiettivo personale si pone alla vigilia di questa iniziativa?
Gli obiettivi di wine2wine Business Forum sono un po’ anche i miei, in realtà. Dal punto di vista personale, potrei aggiungere una cosa che ripeto spesso sia a me stessa che alle persone che mi stanno attorno, ossia che ogni ostacolo può essere affrontato come un’occasione di miglioramento. In questo riprendo l’interpretazione, molto comune nel mondo anglosassone, della parola cinese weiji, che significa “crisi”: il temine è formato da due ideogrammi, e si dice che uno rappresenti il concetto di pericolo, l’altro quello di opportunità. Questo momento storico ci costringe al cambiamento, sul lavoro, nel sociale e nelle nostre abitudini personali. L’adattamento che wine2wine Business Forum ha dovuto mettere in atto ha portato a un risultato di cui sono soddisfatta, e spero di poterlo confermare al termine dell’evento. Prendere il cambiamento come un’opportunità di trovare modi alternativi per ottenere risultati uguali – e magari anche
migliori – è possibile. Questo è il messaggio che vorrei trasmettere.

Il programma completo del wine2wine Business Forum è consultabile sul sito dell’evento. Sempre sul sito sono ancora disponibili i biglietti e, fino al 13 novembre, sarà anche possibile usufruire dello sconto Early Bird.