Prosegue il nostro Italian Wine tour, il viaggio in camper che ci porta a visitare 50 aziende in tutta Italia . Continuo la condivisione di ciò che sto imparando dagli uomini e dalle donne che incontro.Se Fabio è esperto di mercati, di marketing del vino, di visione globale del sistema, io mi ritengo una appassionata dell’animo umano e, quando incontriamo manager e imprenditori, ,cerco di rintracciare sempre il loro essere uomini e donne prima della loro funzione all’interno dell’azienda.
Proprio per questo durante le visite, usiamo spesso le carte di The Wine Village, il nostro nuovo progetto legato allo sviluppo delle competenze nel mondo del vino ( link) e che parte dal presupposto che siamo tutti abitanti di un villaggio con ruoli e funzioni diverse e con una simbologia radicata in noi e nelle nostre storie di vita.Quando si chiude la porta del camper e ripartiamo, sento che sono già diversa e che mi sto portando dentro qualcosa di nuovo, che va oltre una visita e una degustazione. Vediamo chi ho incontrato in questa puntata!
Che cosa ho imparato da Alessandro e Margherita di Ronco Margherita?
Alessandro Bellio è l’imprenditore che ha condiviso in assoluto con me il maggior numero di missioni internazionali. L’ho conosciuto quando era molto diverso, non solo fisicamente ma anche con una visione aziendale molto più miope.Sentirlo parlare del suo lockdown è stato per me illuminante. Da Alessandro e Margherita ho imparato cosa vuol dire rimboccarsi le maniche e consegnare anche solo una bottiglia di vino in delivery. Alessandro mi ha insegnato che non sono sufficienti le hard skills ( come ad esempio la conoscenza dell’inglese) senza la visione d’insieme di un business . Un manager oggi deve essere in grado di saper cogliere ogni occasione e di saperla talvolta anche creare.
Ho imparato anche che ogni progetto che si segue ha bisogno della giusta attenzione, non possiamo mescolare troppe cose assieme sperando di riuscire bene in tutte.
Tra gli abitanti del Wine Village ho intercettato un guerriero.
Margherita ancora una volta mi ha insegnato cosa vuol dire trasformare in forza costruttiva un approccio umile. Non serve emergere per poter fare.
Tra gli abitanti del Wine Village ho intercettato un costrutture.
Che cosa ho imparato da Elisabetta Cicchellero e Andrea Caine di Nayma Prosecco?
Quando si incontrato imprenditrici come Elisabetta il tempo si ferma. Da lei ho imparato cosa significa avere il coraggio di ricominciare quando tutto sembra andare storto, ho imparato che non serve stracciarsi le vesti ma è importante credere in quello che si fa, proseguendo con una barra dritta verso l’obiettivo. Inoltre, da mamma, ho anche imparato quanto sia difficile trovare un equilibrio nel passaggio generazionale tenendo distinto l’amore e la cura dalla visione, lasciando uno spazio non giudicante verso che prenderà il timone.
Tra gli abitanti del Wine Village ho intercettato un Custode del Fuoco.
Dall’incontro con il figlio Andrea ho imparato quanto deve essere impegnativo lavorare in famiglia, trovare il proprio spazio di espressione senza imporlo. Non posso immaginare che gioco di equilibrio ci debba essere, un gioco che termina sempre con il trionfo dei legami di sangue, quelli sani.
Tra gli abitanti del Wine Village ho intercettato un eroe/traditore.
Che cosa ho imparato da Andrea DaRos di Cantina Masot?
Andrea appare sempre come schivo, timido e poco desideroso di essere sotto ai riflettori. Da lui ho imparato il valore del rispetto per la tradizione, in senso assoluto. E quando la tradizione si mescola alla semplicità, il risultato è esplosivo e si comunica anche solo con gli occhi. Quegli occhi che si sono illuminati quando durante l’intervista è entrata la nonna Vanda e ci ha portato i pomodori del suo orto. A me manca quella fierezza per le proprie radici, e da te Andrea l’ho respirata a pieni polmoni.
Tra gli abitanti del Wine Village ho intercettato un Agricoltore.
Che cosa ho imparato da Loris dall’Acqua e Laura Stocco e di Col Vetoraz?
La prima cosa che ho imparato, visto che siamo arrivati con un’ora di ritardo in azienda, è stata la disponibilità all’accoglienza.
Dalla prime parole di Loris ho capito che la forza arriva dallo studio e dalla preparazione. Le idee chiare le puoi avere solo quando conosci perfettamente quello che stai facendo o che stai comunicando. E a quel punto non hai più paura di nulla, nemmeno di togliere la parola Prosecco per i tuoi vini. Tra gli abitanti del Wine Village ho intercettato un Fabbro.
Da Laura ho capito cosa significa sapersi adattare alla situazione. L’ho conosciuta in contesto formativo durante i nostri Campus con il suo modo di fare esplosivo ed esuberante, e l’ho ritrovata in azienda perfettamente calata in un ruolo più sobrio e professionale.
Grazie Laura di avermi fatto vedere quanto sia importante saper mettere da parte la propria personalità per un bene più alto, l’azienda.
Tra gli abitanti del Wine Village ho intercettato un Narratore.
Che cosa ho imparato da Daniela Iogna di Umberto Cesari?
Daniela è una delle sommelier responsabili dell’accoglienza. Da lei ho imparato che i dettagli possono veramente fare la differenza. Quella che poi ti fa ricordare sul serio un’esperienza. Io sono spesso travolta dal fare e preferisco trascurare la ricerca della perfezione, ecco perché di Daniela ho apprezzato la cura negli abbinamenti, la sperimentazione di accostamenti insoliti, e anche quell’ umiltà di voler sapere veramente cosa ne pensi tu. Quella attitudine all’ascolto dell’interlocutore per metterlo al centro di una esperienza memorabile.
Tra gli abitanti del Wine Village ho intercettato un Cuoco.
Che cosa ho imparato da Enrico , Giovanna e Ida di Drei Dona’?
Mi è bastato vedere il sorriso di Giovanna che ci ha accolto mentre Gino entrava nella loro corte per capire che l’entusiasmo e l’energia non hanno età e sono solo frutto di una nostra visione del mondo. Da Giovanna ho imparato che la vita ci pone davanti tante fasi diverse e la saggezza sta nel saperle vivere nel presente, senza troppa nostalgia per il passato o timore per il futuro.
Tra gli abitanti del Wine Village ho intercettato un Custode del Fuoco.
Da Ida ho imparato che non è mai troppo tardi per fare scelte diverse e che con pazienza ci si può costruire un ruolo azzeccato anche in una attività che sembrava tanto lontano da noi.
Tra gli abitanti del Wine Village ho intercettato un Narratore.
Enrico mi ha insegnato che la visione aziendale arriva anche dal confronto costante con i colleghi, dallo scambio generoso di informazioni e dalla condivisione di valori.
Grazie Enrico perché ho capito che il successo non arriva mai a caso, ma da una disciplina che magari all’esterno non appare, ma che è frutto di studio e di sacrificio continuo.
Tra gli abitanti del Wine Village ho intercettato il Capo del Villaggio.
Che cosa ho imparato da Fabio Bucchini e Annibale di Cignano ?
Gino ha imboccato un lungo viale alberato da dove è sbucato Fabio che ci stava vendendo incontro.
Da Fabio ho imparato che non servono i fuochi d’artificio per arrivare al cuore delle persone. La sua pacatezza e l’amore per la sua azienda riescono a farti vivere un sogno nella semplicità della realtà.
Grazie Fabio perché hai saputo colpire con garbo, hai lasciato il territorio protagonista e tu ti sei messo in secondo piano, per fare emergere la forza della natura.
Tra gli abitanti del Wine Village ho intercettato un Costruttore.
Dal fratello Annibale ho imparato che si può fare la differenza anche solo con la presenza. Annibale ha parlato poco, ma se non ci fosse stato non sarebbe stata la stessa cosa. Grazie Annibale di questo insegnamento vitale, per me che ho spesso bisogno di farmi sentire per essere certa che gli altri si accorgano della mia presenza. Tra gli abitanti del Wine Village ho intercettato un Fabbro
Ancora una volta grazie a tutti voi, che state facendo di me una donna migliore.