Drink Bev, un produttore di vino in lattina della California ha registrato un aumento di volume di otto volte negli ultimi anni. È un dato positivo ma, come riporta Wine Business International, in questo periodo la catena di fornitura ha evidenziato seri problemi a causa della pandemia che ha ostacolato i produttori di birra, vino o bevande analcoliche in lattina.
“Procurarci le lattine è diventato un problema solo recentemente“, afferma Alex Butti, vicepresidente di Drink Bev, azienda che produce lattine da 250 ml di due vini bianchi ed un rosè della costa centrale della California. “Quando facevamo numeri inferiori, non abbiamo riscontrato alcun problema a procurarci le lattine. Ma quando abbiamo aumentato notevolmente i nostri volumi, trovare lattine a breve termine è diventato complicato“.
La questione non è legata al fatto che non ci sia una produzione sufficiente di lattine, la difficoltà di approvvigionamento è dovuta all’aumento della domanda durante il lockdown da parte dei consumatori statunitensi ed alla catena di approvvigionamento che non è riuscita a tenere il passo in relazione all’aumento della domanda.
I prezzi delle lattine non sono aumentati, dicono i produttori, ci vuole solo più tempo per rifornirsi, da una a otto settimane. Questo problema non è dovuto ad una carenza di prodotto ma a tempi più lunghi per il trasporto delle lattine dai produttori agli imbottigliatori. Inoltre, le scorte presso gli imbottigliatori sono significativamente inferiori rispetto all’inizio dell’anno.
Inoltre il vino in lattina viene prodotto in ben tre diversi formati – 187 ml, 250 ml e 375 ml – e di conseguenza l’approvvigionamento è più complesso rispetto alla maggior parte delle birre e delle bibite analcoliche che sono disponibili esclusivamente in lattine da 12 once (circa 355 ml).