L’ultima parte del Webinar intitolato “Esporta il tuo vino in Asia” – che ha visto come relatore Sebastiano Bazzano (socio fondatore di B.Connected) – è stata dedicata all’analisi dei dati di mercato del Vietnam.
A spiegare il mercato del vino Vietnamita, Kim Luu – consulente commerciale per Vietnam/Italia – il quale ha offerto una dettagliata panoramica:
- In Vietnam il consumo di alcol è aumentato del 95% dal 2010 al 2020
- L’export di vino italiano è incrementato dell’82% nei primi mesi del 2022
- Nel 2023, fino ad ora, sono stati investiti 229,20 milioni di $ per l’export di vino
- L’Italia è il terzo importatore del paese (9%) dopo Cile (25%) e Francia (35%)
“I consumatori vietnamiti attuali cercano etichette originali che rimangano attaccate alla bottiglia anche dopo ore a contatto con l’acqua”, spiega Luu. “In Vietnam si preferiscono bottiglie pesanti (1-2 Kg), un elevato grado alcolico (minimo 14 gradi) e residui zuccherini (dai 13 ai 18 grammi di residuo/litro)“. Inoltre, continua Luu, i Vietnamiti sono grandi intenditori delle denominazioni e considerano le DOC e le DOCG come una garanzia.
Per comprendere le possibilità che questo mercato riserva, bisogna considerare che il Vietnam conta una popolazione di 105 milioni di abitanti – con un’età media di circa 35 anni – su una superficie geografica poco più grande rispetto all’Italia.
“Popolazione giovane ed elevata qualità di vita comportano un’ampia capacità di spesa”, prosegue Luu, “tant’è che una bottiglia di Amarone che in Italia si vende a 40-45 Euro, in Vietnam si acquista a 150 Euro perché il costo del prodotto aumenta del 70%”.
Questi dati riflettono perfettamente il livello di crescita del Paese in cui, solo negli ultimi vent’anni:
- Il PIL è aumentato dal 31,17$ (2000) a 366,14 (2021) e, allo stesso modo, anche il PIL pro capite è aumentato: 394,00 $ (2000) – 3.756,00 $ (2021)
- L’Import è passato dal 57% (2000) al 93% (2021)
- A diminuire, invece, l’indice di povertà: 29,90% (2000) – 0,70% (2021)
Il 95% delle importazioni di vino nel paese corrisponde a vino rosso e solo il restante 5% conta etichette di vini bianchi. Questo dimostra “il margine di miglioramento riservato al vino bianco, soprattutto d’estate, quando in Vietnam le temperature sono elevate e la cucina è prevalentemente a base di pesce”, aggiunge Luu.
Altrettanto rilevante è scoprire la predominanza di vino francese in terra vietnamita: “I produttori francesi non cedono alle numerose richieste del consumatore medio in Vietnam, a differenza degli italiani che dovrebbero imparare ad imporre maggiormente la propria cultura. Infatti, a lungo termine, la strategia francese funziona e lo dimostra la loro presenza su questo mercato Asiatico”, conclude Luu.
Per maggiori informazioni sulle prossime tappe programmate in collaborazione con B.Connected, scrivi a redazione@winemeridian.com.