Italian wines in the world: Faro della Guardia di Casale del Giglio

Apprezzavamo da tempo i vini di Casale del Giglio ma da quando quest’estate siamo riusciti finalmente a conoscere direttamente l’azienda durante il nostro Italian Wine Tour, ci siamo veramente innamorati di questa realtà che dà lustro e prestigio alla vitivinicoltura laziale.

Tante le dimostrazioni dei vertici di eccellenza raggiunti dall’azienda di Antonio Santarelli sia sul fronte delle produzioni “autoctone” sia su quelle più “internazionali”. 

E tra gli autoctoni di Casale del Giglio un posto di grande rilievo spetta indubbiamente alla Biancolella di Ponza, una varietà arrivata nella suggestiva isola laziale da Ischia, a metà del ‘700. Qui a Ponza ha trovato sicuramente il suo habitat ideale e non a caso da numerosi anni la versione di Casale del Giglio viene insignita di autorevoli riconoscimenti.

Abbiamo degustato l’annata 2019 ed è stata, visto che per noi era la prima volta, una bellissima sorpresa. Già al naso ci sono arrivate note agrumate, in particolare di zagara, ma anche nitidi sentori di albicocca ed eleganti sensazioni di mentuccia. Il tutto all’interno di una fresca matrice minerale. Mineralità che abbiamo ritrovato in bocca insieme ad una sapidità gustosissima che regala una persistenza infinita.

L’abbiamo abbinato ad un gustoso spaghetto allo scoglio e ci sembrava di essere sull’Isola di Ponza.

Company Profile

Casale del Giglio è un’azienda vinicola situata nell’Agro Pontino ad una cinquantina di chilometri a sud di Roma. Contrariamente ad altre parti del Lazio o ad altre regioni d’Italia, questo territorio era ancora vergine in termini di viticoltura quando Berardino Santarelli e suo figlio Antonio lanciarono il loro progetto di ricerca nel 1985. Oggi, Casale del Giglio ha convertito i suoi 180 ettari in vite selezionando i vitigni che avevano dimostrato il miglior adattamento al territorio e prodotto vini di migliore qualità. Casale del Giglio offre una gamma di venticinque etichette” dieci bianchi, un rosato, nove rossi, un passito, tre grappe e un olio extra vergine).