Le metriche ambientali, sociali e di governance saranno presto lo standard globale a cui l’industria vitivinicola dovrà conformarsi.

L’acronimo ESG, che sta per “Environmental, Social and Governance”, si riferisce ad una serie di standard, relativi al comportamento di un’azienda, utilizzati dagli investitori per vagliare i potenziali investimenti ed è il termine con cui il settore finanziario definisce la sostenibilità nel mondo degli affari.

I criteri ESG stanno diventando uno standard globale a cui l’industria vitivinicola dovrà conformarsi. In base alle normative europee e statunitensi infatti dal 2024 tutte le aziende pubbliche dovranno tenere conto dei punteggi ESG ottenuti dai loro fornitori.

Le nuove normative prevedono che i punteggi ESG possano avere un impatto sulle decisioni della grande distribuzione o sulla capacità di un’azienda vitivinicola di ottenere prestiti bancari. Abbiamo ripreso alcune testimonianze di esperti del settore ESG che ha raccolto SevenFifty Daily per capire quali saranno nel futuro prossimo le ripercussioni sulle aziende vitivinicole.

ESG e reputazione aziendale

“ESG è un termine utilizzato principalmente dal settore finanziario per indicare ciò che in generale chiamiamo sostenibilità”, spiega James Streeter, presidente di Sustainable Wine Roundtable (SWR).

“Le aziende che ottengono risultati ESG migliori possono aumentare il valore delle proprie azioni in Borsa, ad esempio gestendo correttamente i rischi, anticipando le azioni normative o accedendo a nuovi mercati, contribuendo allo stesso tempo allo sviluppo sostenibile delle società in cui operano. Inoltre, questi temi possono avere un forte impatto sulla reputazione aziendale e sui brand”.

Peter Stanbury, Ph.D., Responsabile della ricerca di SWR sottolinea che “Si tratta di società che gestiscono in modo proattivo le sfide che emergono, anziché reagire. E questo è probabilmente indicativo di un team di gestione di qualità superiore e sottintende un minore rischio d’investimento”.

Uno studio del 2022 dell’Harvard Law School Forum on Corporate Governance ha rilevato che la percentuale di investitori globali che adottano l’ESG è dell’89%, concludendo che “gli investitori concordano ampiamente sul fatto che i rendimenti degli investimenti e l’impatto sostenibile vanno di pari passo”.

Il problema principale sinora ha riguardato la standardizzazione dei criteri ESG e le metodologie di applicazione, ma la standardizzazione globale si sta rapidamente affermando e l’attività di codificazione ESG deve ora soddisfare gli standard internazionali.

ESG e supply chain

Secondo la ripartizione del SASB (Sustainability Accounting Standards Board) ci sono cinque settori industriali in cui rientra la maggior parte delle aziende vitivinicole: bevande alcoliche, prodotti agricoli, rivenditori e distributori, commercio elettronico, pubblicità e marketing. Il SASB ha assegnato a ciascun settore una serie diversa di standard ESG relativi ad esempio all’uso dell’acqua, alle emissioni di gas serra e alle questioni sociali.

La catena di approvvigionamento è sempre più importante per quanto riguarda i criteri ESG. Eppure, per molte aziende vitivinicole rimane un buco nero. Se un marchio grande e noto acquista da qualcuno che sfrutta i lavoratori o pratica attività inquinanti e la cosa si viene a sapere, il valore del suo marchio crolla e viene inserito nella lista nera.

Secondo le direttive della Commissione europea le aziende saranno responsabili non solo del proprio ESG, ma anche di quello dei fornitori, dei trasportatori e di altre attività legate alla supply chain. Per le catene della GDO questa direttiva include i fornitori di vino per i loro scaffali.

ESG e finanziamenti

Poiché i finanziatori e le agenzie lo adottano come parametro di riferimento, il report ESG può tradursi in finanziamenti. Nel dicembre 2021 Treasury Wine Estates ha ottenuto il primo Sustainability Linked Loan mai concesso a un’azienda vitivinicola, e uno dei più grandi finora concessi nella regione Asia-Pacifico. Con un valore di 1,4 miliardi di dollari australiani, si tratta di un precedente molto importante.

I “Sustainability Linked Loans” (“SSL”) sono finanziamenti strettamente legati alle performance di sostenibilità dell’azienda. Sono strumenti che incentivano il raggiungimento di predeterminati obiettivi di performance di sostenibilità.

Le banche stanno applicando sempre più spesso i criteri ESG. Per le aziende in cerca di capitali, per la quotazione in borsa o per la vendita a organizzazioni più grandi, questi screening sono sempre più importanti.

Tra qualche anno, l’ESG potrebbe riguardare non solo la finanza nei mercati azionari, ma anche l’accesso ai mercati dei consumatori. Non è solo una questione di punteggi sulla carta, l’ESG è una questione tangibile. Non è improbabile che, ad esempio, i monopoli scandinavi inseriscano questi criteri nei loro tender.

Nella sua massima trasparenza, l’ESG può aiutare un’azienda vitivinicola a diventare più sostenibile e di successo. Alcuni sostengono che il solo processo di monitoraggio ESG è in grado di rivelare incongruenze e sprechi nell’uso dell’energia, nella gestione dell’acqua e nella redditività delle proprietà. In sostanza i risultati ESG possono aiutare un’azienda vitivinicola a identificare e condividere le migliori pratiche all’interno del proprio portafoglio.