Essendo una delle più antiche aziende vinicole di Cape Town, Spier ha la sua parte di storia controversa legata agli anni bui dell’apartheid, ma negli ultimi cinque decenni è stata capace di porsi all’avanguardia nell’enoturismo, nella sostenibilità ambientale e sociale in Sudafrica.
Occupandosi delle esigenze dei lavoratori e praticando un’agricoltura rigenerativa, Spier ha generato positività nella comunità locale e anche all’estero, dove ha ottenuto molti riconoscimenti.
Il Sudafrica è uno dei più antichi Paesi produttori di vino del Nuovo Mondo, le navi della Compagnia Olandese delle Indie Orientali facevano scalo a Città del Capo durante il loro viaggio da e verso le Indie Orientali.
Nel 1679, il comandante Simon Van de Stel scoprì la fertile valle che battezzò Stellenbosch. La Spier Wine Farm fu uno dei primi appezzamenti di Stellenbosch a essere rivendicato da un colonizzatore, tale Aarnout Jansz, ex soldato tedesco e dipendente della Compagnia olandese delle Indie orientali. Nel 1692 coltivò con successo 2000 viti sulla proprietà in riva al fiume.
Spier è stata una delle prime aziende vinicole di Stellenbosch a diversificarsi nell’enoturismo moderno. Il precedente proprietario, Neil Joubert, nel 1971 ha dato vita alla prima strada del vino del Sudafrica, Spier era la attrazione principale.
Responsabilizzare gli individui: i progetti sociali di Spier
In Sudafrica il tasso di disoccupazione si aggira intorno al 35%, un dato piuttosto preoccupante. Come riporta The Buyer, da quattro anni Spier gestisce un progetto in collaborazione con YES, il servizio per l’occupazione giovanile. Ai giovani svantaggiati di età compresa tra i 18 e i 35 anni viene offerto un anno di preziosa esperienza lavorativa presso Spier per acquisire competenze spendibili sul mercato, un curriculum vitae e referenze – 14 giovani sono attualmente impiegati in questo programma.
Eldrick October è uno di loro: viene pagato da Spier, ma in realtà lavora presso i giardini della comunità scolastica locale, curando un orto produttivo per gli alunni. In questo modo acquisisce esperienza e nutre la sua comunità.
Nel contribuire a contrastare le difficoltà che molti dipendenti di Spier affrontano quotidianamente, Heidi Newton-King, responsabile della sostenibilità e delle risorse umane, afferma che la costruzione di un rapporto è essenziale, basato su risultati realistici e raggiungibili.
“Cerchiamo di costruire un rapporto, di parlare e di capire il loro ambiente attuale e ciò che è importante per i nostri dipendenti in questo momento. Ogni anno facciamo un’indagine interna sul salario di sussistenza, in cui ci sediamo e discutiamo dei problemi, chiediamo cosa è cambiato negli ultimi 12 mesi, quali problemi stanno affrontando attualmente. A volte si tratta assolutamente di questioni finanziarie ma in altre occasioni vengono richiesti altri tipi di supporto, ad esempio per imparare a gestire il budget”.
“È molto importante che le persone sentano di avere un posto qui”, continua la dottoressa, “che ci sia un senso di famiglia, ma dobbiamo fare molta attenzione a ciò che concretamente possiamo o non possiamo fare”.
Dal 2019, la Living Soils Community Farm di Spier offre formazione ai giovani agricoltori locali sul tema dell’agricoltura rigenerativa e della produzione di cibo. L’agricoltura etica è fondamentale per Spier: gli animali sono liberi e l’azienda evita ormoni, antibiotici, pesticidi e fertilizzanti artificiali. Inoltre, tutta l’acqua utilizzata viene riciclata.
Un altro progetto intelligente è quello degli “imprenditori dell’albero”. Spier mette a disposizione terreni agricoli, strutture e un manager per formare coloro che desiderano imparare a prendersi cura di piante e alberi. I partecipanti coltivano piantine che, una volta cresciute a sufficienza, possono essere scambiate con buoni pasto, vestiti e supporto educativo.
“L’aspetto fondamentale è il nostro approccio alle persone”, continua Newton-King, “Si tratta di assumersi la responsabilità. In passato c’è stato un approccio estremamente paternalistico, ma non è assolutamente questo il nostro scopo. Cerchiamo di responsabilizzare gli individui, di costruire la loro fiducia in modo che possano appropriarsi del loro ruolo. Per trovare ciò che fa battere il loro cuore”.