È ormai assodato che la produzione e il trasporto delle bottiglie di vetro sono le componenti principali dell’impronta di carbonio del vino. Un gruppo internazionale di rivenditori ha studiato il modo più efficace per ridurla e sta facendo progressi tangibili.

Naturalmente la situazione ideale sarebbe che tutte le bottiglie di vetro fossero riutilizzate o riciclate perché, a differenza di altri materiali, il vetro può essere riciclato praticamente all’infinito. Ma questo non accade nemmeno nei Paesi dotati di sistemi di riciclaggio avanzati e linee guida chiare per i consumatori.

Ridurre costi e impronta di carbonio

La migliore opzione attuale per ridurre i costi e l’impronta di carbonio sembra essere la riduzione del peso delle bottiglie di vino.

Come riporta in un recente articolo Jancis Robinson, nota critica, giornalista e scrittrice di vino britannica, il SAQ, il monopolio degli alcolici in Quebec, ha introdotto un sistema di questo tipo, anche se ovviamente è più facile da imporre se, come in Quebec, c’è un unico rivenditore che può rifiutarsi di acquistare vino in bottiglie che superano un certo peso.
Il SAQ ha scelto 420g (15 oz) come peso target per una bottiglia di vino vuota.

Sotto l’egida della Sustainable Wine Roundtable, una coalizione indipendente di produttori, distributori, rivenditori (Waitrose, The Wine Society, Whole Foods, il rivenditore olandese Ahold Delhaize) e i monopoli degli alcolici in Svezia e Finlandia ha finanziato il ricercatore Peter Stanbury per esaminare tutti gli aspetti della questione.

Dallo scorso settembre Stanbury sta intervistando le parti interessate ed esaminando la letteratura per arrivare a una proposta che preveda l’utilizzo graduale di bottiglie sempre più leggere da parte dei produttori su richiesta dei venditori.

La riduzione del peso comporta problemi pratici?

Secondo Stanbury, non ci sono grossi problemi pratici associati alla riduzione del peso delle bottiglie. Potrebbe essere necessario regolare leggermente gli stampi delle bottiglie in modo da rafforzare i punti in cui le bottiglie sono più fragili. E potrebbe essere necessario modificare le linee di imbottigliamento ad alta velocità.

Il ricercatore britannico ha concluso che una bottiglia del peso di 420g o anche più leggera sarebbe perfettamente robusta per essere trasportata su lunghe distanze. Inoltre sono disponibili un’ampia gamma di opzioni di cartone riciclabile per imballare le bottiglie senza rischio di rottura.

Aumento costi energetici e prezzi del vetro. Soluzioni?

Con l’aumento dei costi energetici, sono aumentati anche i prezzi delle bottiglie, Philip Cox di Cramele Recaş, il più grande esportatore di vino della Romania ha dichiarato che “Il vetro è diventato troppo costoso per i vini di base. Tutto ciò che è inferiore a 6 sterline a bottiglia è pesantemente influenzato dai costi delle bottiglie, che in Europa sono aumentati di oltre 20 centesimi a bottiglia nell’ultimo anno (il che si traduce in un aumento del prezzo di scaffale di almeno 50 centesimi a bottiglia, al netto di tutti i margini e dell’IVA). Non solo è diventato molto costoso, ma la disponibilità è molto limitata, il che è ancora peggio. Non riusciamo ad avere abbastanza bottiglie e la situazione è peggiore in Spagna, Francia e Italia”.

Secondo Stanbury, i produttori di bottiglie con cui si è confrontato, sarebbero ben felici di vendere bottiglie più leggere. Sarebbero più economiche da produrre e i volumi di produzione potrebbero essere aumentati.

I grandi distributori potrebbero iniziare a imporre ai loro fornitori un peso massimo delle bottiglie abbastanza facilmente e potrebbero accogliere con favore lo spazio in più sugli scaffali e i risparmi sui costi di trasporto che ne deriverebbero.

L’unico ostacolo non sembra essere necessariamente la percezione dei consumatori ma piuttosto quella dei produttori stessi. Troppi produttori sembrano convinti che i consumatori continuino ad associare le bottiglie pesanti alla qualità del vino (anche se, ad esempio, i primi vini di Bordeaux, non utilizzano bottiglie particolarmente pesanti).

I consumatori più giovani sono sempre più attenti a tutti gli aspetti della sostenibilità (economica e sociale, oltre che ambientale), quando un anno fa l’importante rivenditore britannico Laithwaites ha introdotto, con grande clamore, un vino venduto in una bottiglia di vetro riciclato al 100%, pare che sia andato esaurito nel giro di 72 ore.

Secondo la ricerca di Stanbury, sono soprattutto i nuovi consumatori di vino a essere rassicurati dalle bottiglie pesanti, non quelli esperti. Bisogna tenere conto anche del fatto che oggi molti vini vengono acquistati online, o nei bar o nei ristoranti, dove non possiamo maneggiare le bottiglie prima di sceglierle.

Inoltre il peso della bottiglia è molto meno importante per i consumatori rispetto a fattori come il prezzo, il design dell’etichetta e la provenienza del vino.