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Quadro generale 1° semestre 2023

Fine wines: mercato in fase di stallo

In base ai risultati scaturiti dalle aste di iDealwine nel primo semestre 2023, il mercato dei fine wines è attualmente in una fase di stallo, con una diminuzione delle quotazioni per alcuni vini di punta.

Tuttavia, c’è ancora un forte interesse da parte di collezionisti e amanti del vino per le bottiglie rare, specialmente quelle di Borgogna, che occupa 11 delle prime 20 posizioni nella Top 20 delle bottiglie più costose, sempre in relazione al primo semestre 2023.

Borgogna

I prezzi della Borgogna si avvicinano sempre di più a quelli pre-Covid, con alcune bottiglie che hanno registrato diminuzioni significative rispetto agli anni precedenti. Nel mercato secondario, la maggior parte sono state aggiudicate a prezzi vicini al loro prezzo di riserva, ma ci sono state alcune eccezioni con aumenti significativi di valore per vini bianchi della Côte de Beaune e vecchie annate.

Bordeaux

Il mercato dei vini di Bordeaux rimane un’ottima scelta d’investimento a lungo termine, con collezionisti che cercano annate eccezionali e vini da collezione, spesso risalenti alla prima metà del XIX secolo. Alcuni esempi notevoli includono il Château Mouton Rothschild 1905 e il Château La Mission Haut-Brion 1929, venduti a prezzi considerevoli in aste recenti.

Italia

I fine wines italiani vengono da un 2022 segnato da ottimi risultati nelle aste iDealwine, con notevoli crescite in termini di valore (+53%) e volumi (+32%) rispetto al 2021.

La concentrazione dell’interesse su alcuni produttori di punta è emersa come una tendenza, con l’aumento del valore dei lotti più costosi, che hanno raggiunto un prezzo medio di 809 euro. Il Veneto è stata l’unica regione al di fuori di Toscana e Piemonte a comparire tra le prime 20 posizioni.

I fine wines italiani stanno guadagnando sempre più popolarità nelle aste, sono i più ricercati dopo i vini francesi ed hanno rappresentato nel 2022 il 61% dei vini non francesi presenti in catalogo, contro il 39% del 2021.

Questo andamento positivo è continuato nel 1° semestre 2023, in particolare alcune cantine italiane di punta come Masseto, Ornellaia, Sassicaia e Case Basse in Toscana, insieme a nomi come Roagna, Conterno e Giacosa nel Piemonte stanno attirando l’interesse da parte di collezionisti asiatici e americani.

I risultati degli ultimi 6 mesi (marzo-agosto): quali sono i trend?

Andando ancor più nel dettaglio, esploriamo ora i principali punti salienti delle aste iDealwine da marzo ad agosto 2023, evidenziando i vini più desiderati e le tendenze emergenti.

Marzo 2023: Borgogna e Toscana al vertice

Nonostante l’andamento generale al ribasso, il mese di marzo ha portato una sorprendente rivincita per i grandi nomi della Borgogna. Domaine Dujac, uno delle cantine più prestigiose, ha visto una bottiglia di Clos de la Roche 1990 venduta all’asta a 5.446 euro, dimostrando l’importanza delle annate storiche. Anche Armand Rousseau ha registrato un aumento dei prezzi, con un Chambertin 2013 venduto a 3.211 euro (+33%). Anche Georges Roumier ha visto una ripresa, con il suo Musigny che si avvicina ai vertici delle classifiche. Tuttavia, i suoi prezzi rimangono inferiori a quelli del Domaine Leroy, con una bottiglia della vendemmia 2010 che ha raggiunto i 22.444 euro a gennaio.

Nel frattempo, le aste di marzo hanno confermato la posizione di leadership dei vini italiani, in particolare quelli provenienti dalla Toscana, anche se l’apice è stato raggiunto da un vino piemontese. Il Barolo Riserva Monfortino 1955 di Giacomo Conterno infatti è stato venduto a 895 euro, mentre il Masseto di Tenuta Dell’Ornellaia è stato aggiudicato a 851 euro (+4%). Il celebre Sassicaia 2016 è salito a 475 euro (+26%), e la rara cuvée Solaia di Antinori è stata venduta a 450 euro (+23%). Il Barolo Monvigliero Comm. Giovan Battista Burlotto 2016 è stato aggiudicato a 425 euro (+23%).

Maggio 2023: Forte interesse per i fine wines italiani, Toscana e Piemonte in primis

Le aste di maggio hanno visto un forte interesse per i vini italiani, in particolare quelli provenienti dalla Toscana e dal Piemonte. I vini di Gianfranco Soldera, noto per la produzione biologica e naturale, hanno registrato prezzi tra i 600 e i 700 euro. Le annate 2009, 2015 e 2016 sono state tutte vendute a 689 euro. I vini toscani iconici come il Sassicaia e il Tignanello hanno mantenuto la loro stabilità di prezzo, ma il 2013 “birthday” cuvée del Sassicaia è raddoppiato a 338 euro (+51%). Altri produttori come Bibi Graetz hanno riscosso successo, con le annate 2015 e 2016 vendute a 188 euro.

In Piemonte, il Barolo ha attirato l’attenzione con la vendita di bottiglie di produttori classici come Rinaldi, Conterno e Mascarello. Le aste hanno visto una crescita dei prezzi per questi vini, con una bottiglia di Brunate Le Coste 2006 di Rinaldi venduta a 501 euro e una bottiglia di Riserva Monfortino 2004 di Conterno aggiudicata a 1.189 euro. Anche le bottiglie di Mascarello sono state molto ricercate, con una bottiglia del 2010 venduta a 401 euro.

Agosto 2023: Il Piemonte brilla con il Nebbiolo

Le aste di agosto hanno evidenziato il successo dei vini italiani, in particolare quelli provenienti dal Piemonte. Il Barolo ha dominato le aste, in primis nomi come Conterno, Giacosa, Rinaldi e Burlotto. Il Riserva Monfortino 2004 di Conterno è stato venduto a 1.189 euro, mentre la cuvée Cascina Francia ha registrato un aumento del 11% del prezzo, con una bottiglia del 2004 venduta a 351 euro. Il Piemonte ha dimostrato di avere due stili distinti di vino pregiato, con produttori tradizionali come Rinaldi e Mascarello che si sono distinti insieme a produttori più moderni come Angelo Gaja.

Ma non sono stati solo il Piemonte e la Toscana a brillare. Sicilia, Abruzzo, Veneto e Campania hanno presentato bottiglie eccezionali, dimostrando l’eterogeneità e la qualità dei vini italiani. I vini italiani stanno chiaramente guadagnando un posto d’onore nelle aste di iDealwine, con il loro appeal che attira amanti del vino da tutto il mondo.

Conclusioni

Il quadro generale degli andamenti delle aste di iDealwine ha confermato il prestigio dei vini francesi e l’ascesa dei fine wines italiani. Ma la flessione generale dei prezzi dei vini pregiati è stata causata da un contesto economico internazionale sfavorevole e da tre fattori principali che hanno influenzato negativamente il mercato:

  • l’inflazione, che ha ridotto gli acquisti di vino;
  • l’aumento dei tassi d’interesse, che ha spinto gli investitori verso alternative diverse dal vino;
  • un tasso di cambio euro/dollaro sfavorevole per i collezionisti americani.

La situazione generale è incerta, ma i collezionisti rimangono interessati ai vini pregiati, facendo maggiore attenzione ai prezzi e alla qualità delle etichette. Il mercato potrebbe impiegare del tempo a riprendersi, ma l’interesse persiste, come dimostrato da un aumento delle visite ai siti d’asta.

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