Le radici viticole dell’Ucraina affondano in 2800 anni di storia. Una storia non semplice, se si pensa, ad esempio, che i provvedimenti governativi di fine Anni Ottanta dell’Unione Sovietica, di cui l’Ucraina era parte, hanno falcidiato tra il 70% e il 90% la superficie vitata, che oggi si aggira intorno ai 36.000 ettari.

Oggi il Paese vive un momento di grande rinascita enologica, che supera anche le difficoltà imposte dal conflitto: parliamo di un centinaio di produttori e circa 165 milioni di litri prodotti annualmente.

La presentazione del progetto Wine Travel Awards, progetto internazionale di promozione del turismo enologico, nella cornice del recente Prowein, è stata l’occasione per presentare i vini più rappresentativi dell’attuale panorama produttivo ucraino.

La produzione ucraina più interessante si estende tra il 45°al 52°parallelo di latitudine nord, fascia entro la quale in altre aree del mondo prendono vita alcuni tra i vini più iconici della produzione mondiale: pensiamo al Piemonte, per rimanere a casa nostra, oppure a Bordeaux. Ci sono quindi tutti i motivi per guardare con interesse a questa nuova frontiera enologica.

Oggi sono 6 le regioni produttive registrate e le frontiere della produzione del vino si stanno gradualmente spostando verso nord: fino a qualche anno fa la maggiore produzione era confinata nella parte sud del Paese.

Un panorama ampelografico di circa 200 varietà, tra i quali si distinguono i veri autoctoni, come il bianco Telti-Kuruk, i derivati da radici europee, come l’Odesa Black, detto anche Alibernet, in quanto derivante da un incrocio tra Alicante e Cabernet Sauvignon, i ceppi di origine georgiana e tante varietà internazionali.

Del panel sono stati protagonisti 6 produttori e vogliamo citarli tutti per il coraggio che li spinge a portare il proprio vino fuori dai propri confini, all’interno dei quali infuria la guerra, e a difendere quotidianamente il proprio lavoro nella distruzione, i furti e la costante paura che impera nel Paese in questi mesi di follia: Beykush Winery, Shabo Family Winery, Big Wines per Vinos de la Luz, Villa Tinta, Stakhovsky Wines, 46 Parallel Wine Group.

Ogni produttore ha saputo esprimere attraverso il vino la propria forte identità ed è stato in grado di trasmettere ai presenti una passione per il proprio territorio che va oltre le paure della guerra.

Siamo certi che sarà proprio questa forte identità la scintilla con il vino ucraino potrà farsi notare nel panorama mondiale.

Auguriamo a tutti i produttori di vino in Ucraina che il futuro riservi a questa terra ricca di storia, ricchezza e coraggio, uno scenario di pace e di grandi prospettive di valorizzazione enologica, anche grazie al turismo che, come recita il payoff del Wine Travel Awards, è una opportunità per il vino, così come il vino è un’opportunità per il turismo.