Gli obiettivi della trasformazione 4.0 per il settore del vino ruotano intorno ad alcune tematiche di fondo, fortemente interconnesse tra loro: utilizzo della tecnologia, maggiore produttività delle risorse, riduzione dei costi, supporto ai sistemi decisionali, difesa dalle frodi, sostenibilità economica, sociale e ambientale.
Con il supporto degli esperti di Leyton, impegnati nell’assistenza tecnico-finanziaria alle imprese del vino sul fronte della sostenibilità e dell’innovazione, abbiamo toccato alcuni di questi aspetti per analizzare le possibilità che si aprono per il ripensamento dei processi produttivi, e invitare le imprese a sfruttare le opportunità attualmente aperte tra l’altro dal PNRR.
Una digitalizzazione sempre più marcata
Digitalizzazione ed efficienza operativa sono al centro dell’agenda del Vino del futuro, con applicazioni che vanno dal tracciamento del prodotto alla gestione di magazzini intelligenti, dalla dematerializzazione dei registri ai certificati elettronici, per arrivare alle transazioni sviluppate nel Metaverso. La crescente informatizzazione e l’utilizzo di software gestionali sempre più avanzati prepara il campo a una filiera che si muove più velocemente, con meno rischi e con un bagaglio di dati facili e rapidi da leggere: una rivoluzione culturale, oltre che tecnologica, alla base della quale c’è l’assioma che l’assenza di dati completi e tempestivi non permette di ottimizzare le decisioni e quindi mette a rischio l’efficacia dell’azione imprenditoriale e l’efficienza nell’uso delle risorse.
Alla digitalizzazione è dedicata una importante sezione del Piano Strategico SIMEST 2023-2025 con strumenti di intervento finanziario a sostegno di start-up e PMI innovative e stanziamenti pubblici a supporto delle filiere produttive.
L’utilizzo di macchine intelligenti
Anche nella pratica agronomica è in corso un cambiamento epocale, che vede il coltivatore affiancato dall’agronomo virtuale, con uno strumentario e un linguaggio difficilmente immaginabili in passato: l’uso di sensori per costruzione di mappe di vigoria, gli strumenti di agricoltura di precisione, l’utilizzo di droni, l’applicazione di centraline meteo intelligenti, la raccolta di immagini satellitari, la gestione avanzata degli effetti del cambiamento climatico sono soltanto alcuni esempi della c.d. smartificazione a cui è destinata a convertirsi anche la cura della vigna.
L’uso virtuoso ed efficiente delle fonti energetiche
Il tema della diversificazione delle fonti energetiche, dell’autosufficienza e della riduzione dei costi dell’energia è al centro di una serie di provvedimenti istituzionali volti a supportare le imprese in un momento di grande impegno finanziario e di grande dibattito etico-sociale.
Da un lato va menzionato l’impegno del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste con il progetto Parco Agrisolare 2023, per sostenere investimenti volti a favorire l’autosufficienza energetica e incrementare la produzione rinnovabile degli agricoltori. La recente proposta di decreto mira a realizzare una sostenibilità sempre maggiore del comparto agricolo favorendo una nuova generazione fotovoltaica; una volta svolti i dovuti passaggi in Commissione Europea, si attende la pubblicazione del Bando nei prossimi mesi.
Sono in questo momento aperti anche diversi bandi camerali volti a finanziare l’efficienza e la riqualificazione energetica delle imprese con l’utilizzo delle rinnovabili, al fine di razionalizzare i cicli produttivi e di ridurre i consumi energetici.
Una buona strategia imprenditoriale richiede un’adeguata progettazione. Cogliere le possibilità aperte dai bandi pubblici è possibile soltanto se gli investimenti in rinnovabili, in tecnologia, in digitalizzazione sono adeguatamente analizzati e trovano accoglienza nei piani aziendali.
Occorre non farsi cogliere impreparati dalle opportunità offerte dell’attuale stagione delle misure di sostegno. Infine, è fondamentale che l’esigenza di un ripensamento produttivo smart e sostenibile sia ben messa in evidenza nell’agenda imprenditoriale.