Una cornucopia di ricchezze a cui non manca nulla: dalla varietà enogastronomica a quella paesaggistica, dalla storia alla cultura all’arte, fino ad arrivare alla possibilità di fare da sfondo a serie televisive di successo, come è successo di recente con “White Lotus” (in Italia trasmessa su un canale Sky). La Sicilia, già una delle mete preferite dai turisti di tutto il mondo, sta vivendo in questi mesi una nuova fiammata di popolarità, soprattutto negli USA, proprio grazie a questa fortunata mini-serie: “La Sicilia ha tutte le carte in regola per candidarsi a diventare a diventare la Napa Valley del Mediterraneo – ha detto il presidente di Assovini Laurent Bernard de la Gatinais in apertura del convegno “Sicilia: Top Wine, Film, Tourism Destination” che ha chiuso la diciannovesima edizione di Sicilia En Primeur (SEP) – Il valore culturale del vino affascina ed attrae sempre di più e diventa simbolo di eccellenza del Made in Sicily”.

L’edizione 2023 del più importante evento itinerante promosso da Assovini si è svolta quest’anno in due luoghi di una bellezza indiscussa come Taormina e RadicePura Garden Plant di Giarre. In particolare, in quest’ultima è stata appena inaugurata la Biennale del Paesaggio Mediterraneo. Forte di un centinaio di giornalisti italiani ed esteri, sessanta cantine partecipanti, oltre 800 vini in assaggio, 5 masterclass tematiche e 9 tour organizzati in tutta l’isola, SEP 2023 si è dimostrata un’edizione particolarmente ricca, intensa e soprattutto riuscita, perché ha saputo trasmettere in pochi giorni l’enorme potenziale di quest’isola-continente, che non finisce mai di sorprendere ed è in grado di soddisfare qualsiasi esigenza. Lo ha dimostrato anche il convegno finale, incentrato sugli aspetti culturali, paesaggistici e di lifestyle del mondo vitivinicolo siciliano, oltre che sui numeri dell’ultima vendemmia, rivelatasi ricca in qualità e diversità.

Dopo aver sviscerato negli scorsi anni i temi della sostenibilità e del cambiamento climatico, questa volta il focus della discussione è stato iI binomio vino e turismo, già asset strategico per molte cantine. “Secondo il sondaggio che ha coinvolto 69 su 100 cantine di Assovini Sicilia, il 90% delle aziende ha una struttura adibita all’enoturismo per la degustazione in cantina – ha continuato de la Gatinais -. Il 32% di queste possiede una struttura ricettiva con posti letto e il 30% offre una proposta di ristorazione. I servizi offerti sono sempre più curati e diversificati, vere e proprie wine experiences, che spaziano dai corsi di cucina ai percorsi benessere, dal wine trekking ai tour che interagiscono con il paesaggio e la cultura dei luoghi”.

La Sicilia come meta enogastronomica é al primo posto nelle preferenze anche dei turisti italiani, ha spiegato Roberta Garibaldi, docente presso l’Università degli Studi di Bergamo e presidente dell’Associazione Italiana Turismo Enogastronomico: “Il turista enogastronomico vuole vivere esperienze diversificate: ogni anno sono sempre di più le persone che si lamentano delle visite in cantina tutte uguali – ha spiegato – Viceversa, cresce l’interesse per caseifici, cioccolaterie, pastifici: tutti luoghi in cui nascono i prodotti tipici italiani, che offrono visite in collegamento con le aziende del vino dell loro territorio”.

Individuare e attivare sinergie con gli attori economici locali sarà sempre più in futuro una scelta vincente dell’enoturismo, già oggi uno dei punti di forza dell’offerta siciliana, chiamato anche ad evolversi e arricchirsi adattandosi ai gusti e alla ricerca dei suoi utenti.

“Guardando ai desiderata degli italiani che hanno intenzione di compiere un viaggio eno-gastronomico in Sicilia – ha continuato Garibaldi – si nota una grande voglia di immergersi nella ruralità. Per questo primeggiano le degustazioni al tramonto (indicate dal 66% degli enoturisti interpellati), le cene in vigna (60%), la vendemmia turistica (46%), fino al nuovo trend del foraging (46%), ovvero la moda di andar per campi alla ricerca di erbe spontanee che si possano raccogliere e mangiare”.

L’importante è diversificare, anche a seconda dell’età: i più giovani (25-34 anni) amano gli eventi musicali o di abbinamento cibo-vino, mentre i più grandi preferiscono la tradizionale visita in cantina.

“Le wine destination non rappresentano solo un prodotto turistico, ma un modello di sviluppo territoriale sostenibile – ha confermato un altro esperto, il prof. Benedetto Puglisi, co-founder e direttore scientifico Master THEM in Tourism Hospitality & Event Management di BeAcademy – Come destinazione generalista, la Sicilia é percepita ormai matura, ma molto giovane quando si parla di wine tourism, e in grado anzi di far ringiovanire anche le mete più conosciute”.

Se è vero che l’enoturismo non può trascurare nessun segmento di età (e fascia di spesa ), ecco che questa regione si presenta ben posizionata anche nel settore del luxury: “L’enogastronomia accompagna ogni percorso dell’ospite, i tour in cantina sono tra le esperienze più richieste – ha confermato Lorenzo Maravigli, general manager del Four Season Hotel San Domenico Palace (scelto come location proprio per la seconda stagione di “White Lotus”, n.d.r.) – I nostri ospiti sono affascinati dalle gestioni familiari, ma soprattutto considerano importante che dietro qualsiasi esperienza ci sia un racconto. E grazie a partnership con aziende che hanno guide e percorsi dedicati, l’esperienza luxury arriva anche in cantina”.

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