Alla Cantina Pizzolato si respira un’aria buona in tutti i sensi. La mia può sembrare una vecchia affermazione, di quelle che si dicevano un tempo quando si andava in campagna o in montagna.
Ma ci sono valori che in alcune aziende non solo sono ancora vivi, ma sono stati aggiornati in una chiave contemporanea.
È questa la prima percezione che ho avuto visitando la Cantina Pizzolato a Villorba, in provincia di Treviso, dove, lo scrivo subito, abbiamo vissuto una delle migliori esperienze enoturistiche in questo nostro Italian Wine Tour 2021.
Tutto in casa Pizzolato appare naturale. E questo perché è forse una delle prime realtà vitivinicole italiane che ha creduto ed investito in sostenibilità, certificandosi bio nel lontano 1991.
Ma la scelta “sostenibile” è stata da sempre il faro di Settimo Pizzolato che ha preso il timone dell’azienda nel 1991 dopo cinque generazioni, dando fin da subito un impulso forte al rispetto dell’ambiente e della salute in tutte le diverse aree produttive della cantina.
Basta andare a vedere il numero di certificazione sul fronte della sostenibilità che l’azienda si è vista riconoscere per comprendere come il pay off della Cantina Pizzolato, “Ambiente, ricerca e sostenibilità sono i nostri valori fondanti” non è solo una bella frase ma una realtà concreta, palpabile in ogni scelta aziendale.
E credetemi, non è scontato: purtroppo tutti noi sappiamo come il termine “sostenibilità” sia stato abusato e privato di significati, tanto che oggi per una cantina non è facile dimostrare concretamente quali sono i suoi investimenti in sostenibilità.
Ma da Pizzolato il rispetto dell’ambiente e delle persone emerge veramente in maniera naturale, come se l’imprinting dato da Settimo abbia contaminato tutta l’azienda.
Ci è piaciuto molto quanto scritto nel sito della cantina per spiegare cosa significhi per Pizzolato essere sostenibili: “Soddisfare le esigenze del presente senza compromettere le capacità delle generazioni future di soddisfare le proprie: ecco il vero significato di lavorare in modo sostenibile”. Questa filosofia è assolutamente presente anche nelle attività di accoglienza dell’azienda in quelli che loro definiscono “Bio Tour”. Noi abbiamo avuto la fortuna di vivere l’esperienza del Bio Tour in vigna con le bici elettriche ed è stata una delle esperienze più belle e divertenti del nostro viaggio nell’enoturismo italiano.
Un tour in e-bike che si è concluso con il miglior pic nic tra i filari delle vigne che ci sia mai capitato di fare. Una grande cura sia del packaging con il quale sono state confezionate le pietanze sia per l’ottima selezione di prodotti tipici e materie prime proposte.
Una cura dei particolari fantastica che è alla base, come spesso ripetiamo, del successo della cosiddetta wine experience.
Il poter degustare i vini direttamente in vigna rappresenta un valore aggiunto ma solo se vi sono le condizioni organizzative adeguate evitando pericolose improvvisazioni. Essere “naturali” infatti, non significa improvvisare, ma pianificare al meglio tutto al fine poi di potersi rilassare con i propri ospiti. Questa è l’accoglienza che ci piace.
L’offerta di “Bio Tour” di Pizzolato è ricchissima e comprende anche alcune esperienze particolari come il “Bio Tour Piwi”, dove è possibile degustare vini ottenuti da vitigni resistenti ed i vini Piwi, l’ultima frontiera del bio tra sostenibilità e ambiente. Molto indicativo dell’anima di Pizzolato anche il “Bio Tour Libellula” che offre la degustazione di vini senza solfiti.
Ma lo spirito “ambientale” si esprime anche nel punto vendita e, in generale, in tutta la struttura della cantina concepita attraverso i concetti più evoluti di bioedilizia.
Tutto ciò fa di Cantina Pizzolato una realtà non solo di primissimo livello sul fronte dell’accoglienza (grazie anche a risorse umane di grande competenza e disponibilità), ma anche assolutamente credibile, dove la tradizione non viene mai tradita ma viene costantemente aggiornata.