Il successo non è mai un caso. È questo il primo pensiero che mi viene in mente dopo aver vissuto l’esperienza enoturistica nella cantina di Ulmo, nel territorio di Menfi, sulle sponde del Lago Arancio, la prima nata della famiglia Planeta.
A Ulmo, pertanto, ha avuto inizio la storia di una famiglia e di un’azienda che ha inciso profondamente nella reputazione e notorietà della vitivinicoltura siciliana.
Ho seguito molto l’evoluzione vitienologica di Planeta in questi ultimi trent’anni, ma mi ero dedicato meno al suo impegno anche sul fronte enoturistico. L’Italian Wine Tour 2021 mi ha consentito di coprire (seppure in parte, vista la presenza di Planeta nei principali territori vitivinicoli siciliani) questa mia lacuna. E mi viene facile adesso sottolineare come l’offerta enoturistica di casa Planeta sia quella che mi è apparsa più completa e coerente all’identità di un brand così importante ma anche portatore di molta responsabilità.
Vorrei partire proprio da quest’ultimo aspetto. Quando, infatti, un enoturista fa visita a cantine ad “alta notorietà” la sua aspettativa si alza di moltissimo e, al contempo, l’azienda diventa in qualche misura corresponsabile anche della reputazione di un intero territorio.
A Planeta, tutto questo lo sanno da tempo e non si sono mai sottratti a questa responsabilità. E questo assume un valore molto rilevante quando si parla di turismo del vino dove il prodotto non si può mai disgiungere dal territorio. Anche per questa ragione ho molto apprezzato il lavoro fatto da Planeta nella pianificazione della propria offerta enoturistica che ci è stata magnificamente e generosamente illustrata da Francesca e Vito Planeta. Un’offerta totalmente pensata e realizzata in relazione al target degli ospiti che vanno in visita alle cinque aziende Planeta (Menfi, Vittoria, Noto, Etna e Capo Milazzo).
“Cerchiamo di comprendere al meglio, fin dalla fase di prenotazione, il profilo degli ospiti che richiedono una visita nelle nostre cantine” – ci ha spiegato Francesca Planeta, che, da papà Diego (scomparso lo scorso anno), ha sicuramente ereditato anche una grande capacità visionaria – “perché è proprio partendo dalla loro diversa profilazione che nasce non solo la nostra offerta enoturistica, ma anche il nostro approccio comunicativo”.
Ed è questo il fattore chiave di un’attività complessa come quella enoturistica che purtroppo, ancora oggi, è ancora fortemente ancorata al comunicare i prodotti invece di comprendere gli interlocutori, gli ospiti.
La visita alla cantina di Ulmo è stata quindi molto educativa su questo fronte e ho cercato di viverla come fossi un “normale” enoturista che vuole approfondire la conoscenza di un brand importante come Planeta. E, grazie a questo approccio, ho compreso ancora meglio l’anima di questa azienda che mette insieme molti elementi che negli anni sono stati determinanti nel suo successo, a partire da quello spirito pionieristico che l’ha portata a rompere vecchi schemi e ad essere la prima a raggiungere importanti traguardi.
Non a caso Planeta è l’azienda siciliana che ha fatto comprendere al mondo come questa terra potesse essere un habitat ideale per l’espressione originale di molti vitigni internazionali (lo Chardonnay di Planeta, ad esempio, continua a rappresentare una delle migliori interpretazioni di questo vitigno a livello internazionale).
Ma è stata anche l’azienda che più d’altre ha studiato le potenzialità degli autoctoni siciliani. Proprio nella cantina di Ulmo hanno realizzato il museo Iter Vitis circondato da un “campo collezione” di diversi vitigni siciliani e georgiani al vini di valorizzare il ricchissimo patrimonio vitienologico siciliano.
Planeta è anche quella realtà che ha sempre visto nella Sicilia e nelle terre dove è presente dei luoghi da raccontare prima ancora dei propri vini. Basti pensare al “Viaggio in Sicilia”, uno dei progetti più originali e interessanti nel panorama della comunicazione di un’azienda vitivinicola, dove Planeta è riuscita a raccontare la Sicilia e i suoi vini con gli occhi e il pensiero di alcuni dei più importanti artisti internazionali.
Ma su quest’ultimo fronte si inserisce anche, sempre ad Ulmo, il sentiero naturalistico La Segreta da cui partono tre diversi itinerari che costeggiano i vigneti e sono in grado di esaltare gli angoli più naturalistici dell’azienda e far godere agli ospiti paesaggi unici.
Se a tutto questo aggiungiamo un nome, “La Foresteria Menfi”, un boutique resort tra i vigneti, il più bello e suggestivo che mi sia capitato di visitare e vivere, si fa presto a chiudere il cerchio sul valore dell’ospitalità Planeta.
Quando qualche imprenditore od hospitality manager mi chiede quale aziende visitare per migliorare la propria accoglienza mi viene pertanto facile rispondere: “Vai in Sicilia, da Planeta”.