Seiterre è ad immagine e somiglianza del suo funambolico titolare, Gigi Rizzi. Un imprenditore assolutamente geniale e coraggioso che prima d’altri, ad esempio, ha compreso le potenzialità della vendita diretta per un’azienda vitivinicola. Ma se altri imprenditori si sarebbero accontentati a costruire uno o magari un paio di punti di vendita diretta lui ne ha realizzati ben trentaquattro.
Ma nella visione di Gigi Rizzi la vendita diretta non rappresenta “solo” un’opportunità economica per la sua impresa ma anche un modo straordinario per comunicare “direttamente” l’identità di quello che si può definire l’universo Seiterre oggi costituito da Tenute inserite in territori a forte vocazione vitivinicola nel in Veneto, Trentino, Friuli, Piemonte, Toscana e Lombardia
Ma non contento Luigino Rizzi ha voluto aggiungere nel suo già ricco carnet produttivo l’Aceto Balsamico di Modena e, più recentemente, un organizzatissimo birrificio artigianale, denominato Lyon, a Valeggio sul Mincio, utilizzando l’orzo biologico coltivato nelle tenute in Toscana e nella zona del Lugana. Al birrificio è stato annesso un eccellente servizio di ristorazione, legato ai vincoli agrituristici e prodotti di propria produzione, dove ai piatti tipici vengono abbinate le diverse tipologie di birre prodotte dall’azienda.
A tutto ciò si aggiungono due agriturismi e due agricamping, uno presso la Tenuta San Leone a Salionze (Verona) e uno presso la Tenuta Montebello a Rocca Grimalda (Alessandria).
La descrizione dell’azienda è stata inevitabilmente lunga ma per far comprendere che l’attività di accoglienza in Seiterre è probabilmente la più completa che si può trovare a livello nazionale. Un’attività che si esprime in tutti i fattori che possono caratterizzare il cosiddetto enoturismo: la visita delle cantine, la degustazione, la vendita diretta, la ristorazione e il pernottamento in azienda.
Tutti fattori che implicano delle specifiche professionalità. E confrontandomi con Gigi e i suoi collaboratori, a partire dalla figlia Anna che è responsabile del progetto accoglienza di Seiterre, ho ben compreso che il fattore determinante nel successo o meno sul fronte enoturistico di un’azienda è proprio legato ad avere risorse umane competenti e disponibili sui vari fronti che tale attività implica.
Questa è la sfida più importante e complessa che ogni giorno un gruppo come Seiterre si trova ad affrontare. Per tale ragione osservare le strategie e l’operatività di Seiterre significa anche approfondire tutte le problematiche che un’attività enoturistica può presentare.
Ma Seiterre fa anche comprendere al meglio come l’enoturismo sia un modello turistico assolutamente peculiare, diverso da molti altri. Le aspettative dei turisti del vino, infatti, sono numerose a partire dal desiderio fortissimo di imbattersi in aziende dal “volto umano”, dove poter instaurare comunque rapporti con i titolari o i responsabili dell’accoglienza più autentici e diretti.
Tutto questo si respira sicuramente in Seiterre e considerando l’ampiezza dei fronti nei quali l’azienda è impegnata si può ben capire l’investimento che la famiglia Rizzi e i collaboratori devono profondere ogni giorno.
La ristorazione, ad esempio, rappresenta uno dei punti più complessi nell’attività enoturistica. Molto ricercata e apprezzata dalla maggioranza dei turisti del vino (il poter degustare ma anche pranzare o cenare in un’azienda rappresenta indubbiamente un grande valore aggiunto dell’offerta enoturistica), l’attività di ristorazione presenta numerose complessità a partire dal reperimento di manodopera professionale.
A tal proposito proprio Gigi Rizzi ci ha portati nella straordinaria “risotterria” inserita sempre in Tenuta San Leone, chiusa da alcuni mesi proprio per la difficoltà di trovare risorse umane adeguate. Conoscendo Gigi siamo convinti che presto anche questo locale ritornerà ad essere affollato di ospiti ma è indubbio che il tema del reperimento di professionalità nella ristorazione rimane un problema molto grave non solo per chi svolge attività enoturistica.
Un altro fronte che Seiterre presidia in maniera straordinaria è sicuramente quello della vendita diretta. E ritengo che la scelta di facilitare il più possibile l’acquisto dei vini dell’Azienda in varie parti del Paese, pur nella difficoltà di gestione, rimanga una grande intuizione di Gigi Rizzi, nsieme all’e-commerce pensato una quindicina di anni fa ma partito seriamente 3 anni fa.
Spesso, infatti, si discute sul ruolo dell’horeca o della gdo nella vendita dei vini ma a mio parere si continua a dare troppa poca importanza alle potenzialità della vendita diretta che rappresenta un’opportunità straordinaria per moltissime imprese del nostro Paese.
In questa direzione Seiterre fa scuola.