Quando siamo riusciti finalmente a visitare Casale del Giglio, nell’estate del 2020, ci siamo pentiti di non averlo fatto molto prima. Da molti anni, infatti, eravamo grandi estimatori dei loro vini, ma per quelle strane “congiunture astrali” non eravamo mai riuscita a spingerci nell’Agro Pontino, dove prima Dino Santarelli (a partire dal 1967) e poi suo figlio Antonio sono riusciti a realizzare la più nota e autorevole azienda del vino nel Lazio.
Una sfida che potrebbe apparire “semplice”, ma che non era assolutamente scontata; e se il Lazio è entrato nel novero delle regioni ad alta vocazione vitivinicola, lo deve sicuramente a realtà come Casale del Giglio.
Casale del Giglio non eccelle “solo” nella produzione vitivinicola, ma ha sviluppato nel tempo anche un’ottima attività di accoglienza che spazia sia sul versante produttivo (degustazioni) che su quello storico-artistico grazie alla presenza, tra le sue vigne, di un’ampia e ricca area archeologica.
Partirei proprio dall’archeologia per descrivere l’offerta enoturistica di Casale del Giglio, perché in qualche misura fa emergere molto bene lo spirito della famiglia Santarelli che in questa azienda ha sempre visto non solo un centro di produzione, ma anche un luogo da far conoscere.
Pensare di poter essere turisticamente attrattivi in un territorio come quello dell’Agro Pontino, considerata per molto tempo una sorta di “Nuova terra” da bonificare per poi valorizzare, non è stato certo semplice.
Se non ci fossero uomini e donne coraggiosi e famiglie intraprendenti, non ci potrebbero essere aziende come Casale del Giglio, che sono riuscite a trasformare terre difficili in luoghi attrattivi.
Ce lo immaginiamo, il giovane Antonio Santarelli, che, con il suo motorino, percorreva le strade bianche della tenuta di famiglia durante estati afose con un sogno nel cassetto.
Quel sogno si è realizzato e l’abbiamo capito anche quest’estate tornando nel Satricum (l’acropoli Romana scoperta al centro della tenuta) e facendoci illustrare dalla prof.ssa Marijke Gnade (una delle più importanti archeologhe a livello internazionale, dall’Università di Amsterdam) gli ultimi ritrovamenti dopo un altro anno di scavi.
È indicativo come, al susseguirsi delle scoperte archeologiche (tra cui l’individuazione della “Via Sacra” che conduceva al Tempio della “Mater Matuta” ed il ritrovamento di un calice in ceramica per il vino risalente al V secolo a.C.), sia conseguita anche un’evoluzione della qualità dei vini di Casale del Giglio.
Non si tratta quindi di un’esagerazione, quando sottolineiamo l’importanza di sviluppare l’attività enoturistica anche attraverso un utilizzo intelligente dei valori culturali del territorio, perché questo conferisce un valore aggiunto prezioso sia allo storytelling aziendale che al percepito dell’immagine dei suoi vini.
E quando parliamo di vini, non possiamo che elogiare la ricerca costante che sta alla base dei prodotti di Casale del Giglio. Il vigneto sperimentale (un ambiente che custodisce oltre 60 diverse varietà messe a dimora a metà degli anni 80 per comprendere quale si poteva adattare meglio a quel territorio) rimane una delle immagini “enoturistiche” più interessanti e indicative dei nostri viaggi nell’Italia del vino.
Certo, se poi a luoghi così speciali si abbina un team di accoglienza tra i migliori d’Italia (con due donne come Elise Rialland e Linda Siddera che ti fanno sentire sempre a casa), è chiaro che l’ospitalità di Casale del Giglio si trasforma in un’esperienza che tutti dovrebbero fare.
E, giusto per dare ulteriori motivazioni alla nostra valutazione, riportiamo di seguito una visita “tipo” al Casale: si parte a piedi dall’ingresso principale della cantina. Ci si ferma al cospetto dei vigneti aziendali, poi si costeggiano fino ad arrivare a valle nei pressi del Vigneto Sperimentale. Si torna indietro passando per l’Oasi Naturale (costituita da un Laghetto alimentato da una sorgente naturale e contornato da alberature della Macchia Mediterranea). Si ritorna in cantina, dove si salgono le scale fino alla terrazza, dalla quale si gode di una vista panoramica dell’intera azienda. Si scende per le scale interne fino al primo piano dove avrà luogo la Degustazione dei Vini aziendali.
Le persone che ci hanno accompagnato
Era da un anno esatto che aspettavamo di tornare a Casale del Giglio.
E solo quando siamo entrati nel viale dell’azienda abbiamo capito che il nostro desiderio era legato prima di tutto al rivedere Elise Rialland e Linda Siddera, due professioniste dell’accoglienza capaci di impostare con naturalezza una danza armonica fatta di tutti ingredienti ben bilanciati: descrizione dei vini, racconti sull’azienda, confronto sul mercato, attenzione per i bambini e condivisione genuina.
Linda ed Elise hanno messo da parte la loro scaletta di visita per decidere con noi come gestire le ore a disposizione: questa è una dote rarissima. La necessità di dire tutto è il più grande nemico della comunicazione, e questo lo hanno capito bene Elise e Linda, che ci hanno mostrato come l’esperienza di enoturismo passi dall’ascolto del visitatore e dalla capacità di adattamento.
Ci è piaciuto come Elise e Linda ci abbiano chiesto molto su quello che abbiamo visto nelle altre aziende per carpire qualche spunto da mettere in pratica a Casale del Giglio.
In aziende che hanno attrattive forti come un sito archeologico attivo o un’oasi naturale, verrebbe naturale pensare che la risorsa umana passi in secondo piano. Questo è un grandissimo errore.
La risorsa umana è sempre la chiave dell’esperienza, e lo dimostra anche l’incontro con Marijke Gnade, responsabile dell’area archeologica, che ci ha davvero stregato con i suoi racconti.
Il tempo ci è sfuggito letteralmente di mano, ed è quello che capita quando il lavoro si fonde con il piacere. Questa magica atmosfera è stata creata anche dalla presenza della giornalista Mariella Morosi con il marito Piero. Anche questi sono i regali della vita: avevamo incontrato Mariella in Piemonte qualche settimana prima e ci siamo dati appuntamento in Lazio per passare qualche ora assieme.
Mariella è una donna speciale, prima ancora che una giornalista preparata, e con la sua energia ha contribuito a farci vivere dei momenti di qualità a Casale del Giglio.
Informazioni su enoturismo:
Azienda
Casale del GiglioOrari
Lun-Ven: 08.00-12.00 e 13.00-17.00
Sab: 10.00-18.00Indirizzo
Strada Cisterna-Nettuno Km 13 – 04100 Le Ferriere (LT)
Contatti
visite@casaledelgiglio.it
Accoglienza
Non offre servizio di ristorazione
Attività proposte
Visita in Italiano o in lingua straniera; degustazione dei vini aziendali (nelle annate disponibili)