Buone notizie in un mondo inondato di contraffazioni: L’Australia ha messo a punto un sistema digitale utile per verificare l’autenticità dei vini esportati dall’Australia.

Secondo Wine-searcher, il sistema sarà fruibile solo per i vini australiani esportati a partire dal 1° luglio 2021, il che significa che bisognerà ancora controllare attentamente l’etichetta quando qualcuno vi offre un Grange o un Hill of Grace di 10 anni fa.

L’idea è quella di creare un database di etichette di brand verificati. Ogni volta che si vuole acquistare un vino australiano in un negozio, si può usare il database per controllare se è stato esportato legalmente.

Si potrebbe pensare che questo sistema sia rivolto alla Cina e che sia un po’ tardivo, dato che i dazi punitivi imposti dalla Cina sui vini australiani hanno quasi bloccato le esportazioni. Basti pensare che ora Penfolds sta producendo vini in Sudafrica per il mercato cinese.

Ma Rachel Triggs, direttore generale degli affari aziendali e dei regolamenti per Wine Australia, ha detto che nonostante le etichette contraffatte sul mercato cinese rappresentino un problema effettivo, sono solo una parte delle etichette false presenti sul mercato mondiale: “le truffe per la maggior parte tendono ad essere nella fascia alta, ma lo vediamo anche con marchi che stanno entrando nel mercato. Questo è un problema enorme, sottrae quote di mercato”.
Nel 2017, la polizia di Shanghai ha sequestrato 14.000 bottiglie di vino Penfolds contraffatto.

Sfortunatamente, questo nuovo sistema non impedirà la contraffazione. Se qualcuno può fare un’etichetta Runrig Shiraz-Viognier dall’aspetto molto realistico, il database non lo rileverà. Ma molte etichette contraffatte non sono così ben fatte: potrebbero avere l’annata nel punto sbagliato, o usare un carattere di dimensioni errate. In questo caso si potrebbe individuare la discrepanza controllando il database.
A volte i contraffattori creano annate che non esistono: magari un Penfolds Block 42 Cabernet Sauvignon di un’annata in cui l’azienda non l’ha prodotto. Il database ti dissuaderebbe rapidamente dall’idea di comprarlo.

I grandi paesi produttori come la Francia potrebbero imporre un sistema come questo?
Triggs sottolinea che: “l’Australia ha la capacità di tenere traccia delle sue esportazioni. Wine Australia ha poteri normativi abbastanza forti, se venisse a sapere che un esportatore australiano è coinvolto in un furto di proprietà intellettuale, la sua licenza di esportazione potrebbe essere annullata. Inoltre se un marchio o un’etichetta non appare sul database, significa che il vino non è stato verificato da Wine Australia”.

Per verificare l’autenticità di un vino australiano è sufficiente controllare su eliss.wineaustralia.com.