Secondo quanto riportato dal portale vino-joy.com, a causa di un deterioramento costante delle relazioni commerciali tra Cina a Australia, il Governo di Pechino a partire dal 6 novembre scorso ha sospeso l’importazione di prodotti australiani per circa 16,5 miliardi di euro. Il blocco riguarda sette categorie di prodotti tra cui carbone, orzo, rame, zucchero, legname, aragoste e vino.
Le merci arrivate prima del 6 novembre saranno rilasciate dai porti di arrivo, quelle che arriveranno dopo saranno bloccate.
Precedentemente a questa data, la Cina aveva già impedito l’importazione di carne bovina australiana da quattro aziende, ordinato dazi dell’80% sull’orzo australiano e, all’inizio di agosto, aveva imposto dazi superiori al 200% sui vini australiani.
Il peggioramento delle relazioni tra i due Paesi ha avuto inizio già nel 2018, quando l’Australia ha vietato al gigante cinese delle telecomunicazioni Huawei di installare la sua rete 5G sul territorio australiano per motivi di sicurezza nazionale. Successivamente ci sono state accuse di interferenze cinesi nella politica interna australiana e di spionaggio informatico. Il Governo australiano ha anche preso una posizione più ferma sulle questioni territoriali nel Mar Cinese Meridionale e all’inizio di quest’anno ha spinto per un’indagine globale sulle origini di COVID-19. Questa è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Il Ministero del Commercio cinese in una nota trasmessa agli operatori del settore (importatori e commercianti) li ha invitati ad “essere coerenti e sospendere il commercio con le compagnie australiane” ed ha specificato che “il transito attraverso altri paesi con l’obiettivo di bypassare l’Australia e raggiungere la Cina non sarà tollerato. Fa fede il paese d’origine”.
Si tratta di una pesante escalation che potrebbe stravolgere le vendite di vino australiano in Cina, il suo più grande mercato di esportazione – circa il 40% della quota di mercato del Paese, davanti a Francia e Cile – con un valore di oltre 1,2 miliardi di dollari australiani.