Durante l’assemblea generale 2023 di Federvini presso le Scuderie di Palazzo Altieri a Roma, Denis Pantini, Responsabile Agrifood e Wine Monitor di Nomisma ha presentato un report analitico relativo allo scenario di mercato e all’export di vini e distillati italiani.
Il primo dato che emerge riguarda l’incidenza della bilancia commerciale export-import di vino, spirits e aceti italiani che registra un saldo positivo di 8,6 miliardi di euro nel 2022.
Questo rappresenta il miglior risultato nel settore Food & Beverage, un saldo positivo superiore a quello di pasta e prodotti da forno che realizzano 5,4 miliardi di euro.
Vino, spirits e aceti incidono per il 21% sull’export di prodotti Food & Beverage made in Italy.
L’export a valore ha regalato ottimi risultati durante il 2022, siamo i primi esportatori per quanto riguarda gli aceti ed il Vermut, mentre ci posizioniamo al secondo posto per i vini imbottigliati (dopo la Francia) e per i distillati (dopo la Germania).
Andamento dell’inflazione
L’inflazione è un elemento che sta determinando il mercato ed il carrello della spesa dei consumatori italiani. I prezzi all’ingrosso di carta e vetro, da agosto 2021, hanno iniziato a crescere toccando il picco all’incirca in corrispondenza con l’offensiva armata russa in territorio ucraino (febbraio 2022).
I prezzi al consumo delle bevande alcoliche sono aumentati ma in misura minore rispetto all’inflazione generale e al carrello della spesa generale (alimentari, cura casa e persona).
Export vino italiano
L’export di vino italiano nel 2022 rispetto al 2021 ha registrato un incremento in valore del 9,8% ed è rimasto pressoché invariato a volume (-0,4%), mentre gli spirits hanno ottenuto risultati entusiasmanti grazie ad un aumento nel 2022 del 24,3% a valore e del 15,8% a volume.
I mercati del vino italiano che nel primo trimestre 2023 hanno regalato le maggiori performance positive in valore rispetto al 2022 sono quelli di Francia (18,5%), USA (12,8%) e Giappone (10%). D’altro canto, i mercati che hanno registrato i cali maggiori sono quelli di Cina (-24,2%), Canada (-21,5%) e Australia (-18%). Il dato totale relativo ai mercati top segna un leggero calo a valore del -0,4%.
Per quanto riguarda gli spirits italiani, USA (64,9%), Australia (45,3%) e Giappone (32,9%) rispetto al 2022 risultano i mercati export più positivi nel primo trimestre 2023 a valore mentre UK (-36,2%), Canada (-7,2%) e Francia (-2,9%) sono quelli che viaggiano in acque tormentate. Il dato totale relativo ai mercati top segna un aumento a valore del 5,4%.
Mercati in espansione
Se si incrociano i dati relativi alle previsioni di crescita del PIL (trend 2022-2025) ed il tasso di crescita medio annuo relativo all’import di vino italiano imbottigliato, emergono alcuni Paesi in ordine di rilevanza: USA, UK, Germania, Russia, Canada, Svizzera e Giappone. Tutti mercati con una crescita media annua dell’import di vino italiano cha va dal 3% all’8% circa ed un aumento del PIL tra il 2% ed il 6% circa (trend 2022-2025).
In base ai medesimi parametri, per quanto riguarda gli spirits, i mercati prevalenti risultano: Germania, USA, UK, Francia e Svizzera.