A causa della pandemia, nel 2021 il mercato del vino in Asia ha subito:
- il calo delle vendite on-trade,
- il ritardo delle spedizioni globali,
- la cancellazione delle fiere del vino.
Tuttavia – come riporta Ning Sang Lawati sulle pagine di Vino Joy News – alcuni mercati hanno dimostrato una notevole capacità di resilienza e sono cresciuti ad un ritmo considerevole, in particolare Corea del Sud, Giappone, Hong Kong e Cina continentale.
In questo articolo andremo ad approfondire i mercati chiave di Hong Kong e Cina continentale.
Hong Kong
Hong Kong nel 2021 ha registrato un balzo del 41% nelle importazioni di vino, per un valore di 1,3 miliardi di dollari, nonostante la sua popolazione sia di soli 7,4 milioni di abitanti.
La Francia si è confermata il primo paese importatore con 834,81 milioni di dollari di vini spediti – un aumento del 34% rispetto al 2020 – seguita dall’Australia con 244,28 milioni di dollari e dal Regno Unito con 108,85 milioni di dollari.
In particolare, le importazioni dall’Australia sono cresciute del 131%, l’aumento più consistente.
Questa impennata è il risultato dei dazi antidumping del 218% imposti dalla Cina ai vini australiani. I produttori stanno stoccando i vini australiani a Hong Kong nella speranza di spedirli in Cina quando i dazi saranno ridotti o eliminati.
Un altro fattore che ha spinto la crescita complessiva delle importazioni, è stato la graduale ripresa del mercato locale, grazie a regole di distanziamento sociale meno rigide.
Tuttavia, le misure di distanziamento sociale ripristinate da metà gennaio 2022 potrebbero trascinare verso il basso la performance complessiva del mercato e minare la posizione di Hong Kong come hub asiatico del vino.
Cina continentale
La Cina nel 2021 ha registrato un calo delle importazioni del 13,1% in valore, tuttavia ha attirato 1,7 miliardi di dollari di vino nel paese, una cifra notevole.
La Cina è considerata un mercato lucrativo e dinamico, visto che è la seconda economia al mondo ed ha un’enorme base di consumatori (1,4 miliardi di persone).
Tuttavia il valore delle importazioni di vino nel 2021 è stato il più basso dal 2015, secondo i dati doganali.
Una delle ragioni principali è stata la “politica zero-Covid” del paese, con severe misure di lockdown che hanno colpito soprattutto il consumo di vino on-trade.
I dazi e le norme di importazione più severe annunciate nell’aprile 2021 hanno scoraggiato l’export di vino. L’esempio più significativo sono stati i dazi antidumping del 218% imposti al vino australiano che, secondo Wine Australia, hanno cancellato 1 miliardo di dollari australiani (726,5 milioni di dollari) di esportazioni di vino australiano in Cina.
Inoltre è in corso un mutamento dell’atteggiamento dei consumatori cinesi nei confronti dei vini nazionali di alta qualità. I vini importati potrebbero subire questa tendenza e non essere più in cima alla lista dei desideri dei consumatori.