Il report annuale (conclusosi a marzo 2023) di Wine Australia ha stabilito che le esportazioni di vino australiane sono diminuite del 7% in valore (1.90 miliardi di dollari) e dell’1% in volume (620 milioni di litri).

Questi dati riflettono la situazione inflazionistica che si ripercuote a livello globale e che comporta una compressione del reddito discrezionale dei consumatori i quali – dato l’aumento dei prezzi dei generi alimentari di prima necessità e dell’energia – considerano il vino un bene di lusso.

IWSR spiega, però, che l’Australia registra una situazione peculiare:

  • I consumatori acquistano vino meno frequentemente e scelgono la fascia premium
  • Un’ampia quota delle esportazioni è attualmente legata a prodotti di bassa fascia.

In merito, Paul Turale – Marketing Manager di Wine Australia – ha dichiarato che “La diversificazione è positiva per la stabilità e la crescita del settore a lungo termine. Sebbene le sfide commerciali esistenti continuino a rivelarsi problematiche in alcuni mercati, si assiste all’aumento di esportazioni in singole destinazioni, con circa un terzo del valore totale destinato ad Asia, Nord America e Europa”.

Il report di Wine Australia segnala che i produttori di vino australiano – da marzo 2022 a marzo 2023 – hanno spedito verso 118 destinazioni, rispetto alle 112 dell’anno precedente, ma le maggiori aree di interesse rimangono Nord America, Canada, Europa, Asia Nord Orientale e Sud Est Asiatico.

Stati Uniti

Le esportazioni di vino australiano negli Stati Uniti sono diminuite dell’8% in valore ma aumentate in volume del 15%. Il calo del valore, in combinazione con l’aumento del volume, ha comportato una contrazione del 20% del valore medio, arrivando a 1,60 dollari/litro.

La crescita in volume è stata interamente trainata dal vino sfuso (+80% in volume); mentre la diminuzione del valore è principalmente imputabile ai prodotti confezionati (-18%) di fascia tra 2,50 – 7,49 dollari/litro.

Canada

L’export di vino australiano in Canada ha registrato un +2% in valore e un +44% in volume. Nonostante l’aumento sia in valore che in volume, la marcata forbice tra i due dati – similmente a ciò che è accaduto in USA – ha causato una contrazione del 29% del valore medio, a 2,39 dollari/litro.

Anche in questo caso, l’aumento è stato determinato principalmente dall’export di vino sfuso che è cresciuto sia in volume (86%) che in valore (44%).

L’export di vino confezionato infatti è diminuito del 7% sia in volume che in valore (soprattutto per la fascia di prezzo compresa tra i 5-7,49 dollari/litro).

Regno Unito

Il Regno Unito ha registrato una diminuzione delle esportazioni di vino australiano sia in valore, che in volume, rispettivamente: -20% e -16%.

Il Regno Unito è stato protagonista di notevoli mutamenti, in parte attribuibili alla Brexit e in parte alla pandemia: la Brexit ha comportato un aumento delle esportazioni finalizzate ad immettere sul mercato grandi quantità di prodotto prima della fine della transizione.

Successivamente, con l’uscita dall’UE e la riapertura post-pandemica, si è registrato un calo nelle esportazioni sia per il vino sfuso, che per quello confezionato:

  • Sfuso: -20% in volume e -14% in valore
  • Confezionato: – 20% in valore e meno 26% in volume

Unione Europea

L’export di vino australiano verso l’UE è diminuito del 10% in valore e del 7% in volume; contrazioni che rifletto le dure condizioni economiche e logistiche in quest’area.

Il calo maggiore si è verificato in Germania (-28% in valore), seguita dalla Danimarca (-8% in valore) e dai Paesi Bassi (-10% in valore).

Tuttavia, a compensare la situazione c’è la crescita delle esportazioni verso la Svezia (+7% in valore), nonché un aumento significativo anche in Spagna (11 milioni di dollari), trainato dal vino sfuso.

Nord-Est Asiatico

In quest’area, complici chiaramente i dazi cinesi, l’export diminuisce del 5% in valore e del 17% in volume.  

L’export in Cina continentale continua il suo declino perdendo il 55% in valore, seguita da Giappone (-9% in valore) e Corea del Sud (-7% in valore).

Sud-Est Asiatico

Il Sud Est Asiatico vede un aumento del 9% in valore e del 36% in volume.

Pur rimanendo la destinazione primaria dell’export di vino australiano, Singapore è l’unico paese del Sud-Est asiatico a registrare una contrazione del 20% in valore, poiché, essendo un hub commerciale, una buona parte del prodotto viene poi rispedito in altri mercati asiatici.

I principali mercati che hanno determinato la crescita in quest’area sono Thailandia (+59%; 60 milioni di dollari) e Malesia (+57%; 57 milioni di dollari).