In Australia vengono coltivate oltre 120 varietà di uva, le 10 varietà rosse e le 10 bianche più diffuse costituiscono circa il 95% di tutto il vino australiano prodotto.

Ciò significa che circa 100 varietà rappresentano varietà “alternative” e vengono utilizzate pochissimo, dato che costituiscono solo il 5% della produzione di vino australiano.

Per individuare quali tra queste 100 varietà possano essere potenzialmente interessanti e abbiano concrete possibilità di aumentare la propria popolarità, è utile consultare i dati dell’Australian Alternative Varieties Wine Show (AAVWS).

Questa manifestazione che si svolge a Mildura (Victoria) ogni anno, durante i suoi 21 anni di storia ha registrato più di 1200 nuove varietà, tutte documentate in un database completo.

Le analisi realizzate da Wine Australia indicano che i vitigni “alternativi” che in Australia hanno registrato la crescita più forte nel lungo periodo sono stati Tempranillo, Fiano e Nero D’Avola. Montepulciano ha mostrato una forte crescita negli ultimi due anni ma non conta una partecipazione duratura nella competizione.

Tempranillo e Sangiovese sono le varietà che contano la presenza più longeva alla competizione ed hanno dominato in termini di partecipazione, finché non sono state superate dal Fiano nel 2021.

Nel mentre, i vitigni che hanno perso popolarità (in termini di partecipazione) negli ultimi 20 anni sono Viognier, Nebbiolo e Mataro/Mourvedre.

Viognier ha raggiunto il picco nel 2007 quando all’evento hanno partecipato 75 vini prodotti da vitigno Viognier. Il Sangiovese, lo stesso anno, è stato registrato 69 volte, ma da allora è sempre stato in declino arrivando a 23 presenze nel 2022.

Il Nebbiolo ha raggiunto il picco di 35 vini nel 2013 ed è sceso a 24 nel 2022.

Con l’eccezione di Nebbiolo e Viognier, negli ultimi 10-15 anni la maggior parte delle varietà hanno riscontrato una quota costante di presenze alla manifestazione del 2-3%. Nebbiolo ha raggiunto il 5% nel 2014 e da allora è sceso al 3%, mentre Viognier è sceso dal picco del 13% nel 2007 al 3% nel 2022.