In un Paese multiculturale come il Belgio, il vino italiano fatica a farsi accettare e ad arrivare al cuore dei consumatori, ad accezione dei fiamminghi che hanno un occhio di riguardo per i prodotti Made in Italy. Eppure la voglia di conoscere e di bere vino italiano non manca. Il Belgio, infatti, si � offerto come finestra sul mondo dei vini italiani grazie a Wine Meridian. La nostra redazione ha portato i migliori vini italiani a Bruxelles, all’Istituto Italiano di Cultura, uno dei pi� importanti del mondo. Sono stati selezionati sei vini per Regione, alcuni dei quali sono presenti nella nostra guida “Italian Wines in the World”, ed inviati nella capitale dell�Unione Europea per sancire questa forte partnership tra promozione dei prodotti italiani e formazione sugli stessi all�estero.

A met� febbraio � iniziato il percorso per avvicinare i consumatori del Belgio, e non solo, ad uno dei nostri rinomati patrimoni culturali, il vino. Si tratta una serie di corsi, che proseguiranno fino alla fine di maggio, tenuti da Alma Torretta, giornalista, sommelier e docente dei corsi all’Istituto italiano di Cultura di Bruxelles, e ai quali prendono parte personalit� provenienti da diversi Stati, dagli esperti del settore, a giornalisti ed enologi, senza escludere i wine lovers. Fino ad ora i partecipanti hanno avuto il piacere di degustare vini provenienti da Sicilia, Sardegna, Liguria, Piemonte e Veneto, ma presto potranno assaporare i prodotti delle altre Regioni.

“Ho ideato un ciclo di corsi che si propone come un viaggio alla scoperta dei vini italiani, ma anche della storia e della cultura del Belpaese. Il Belgio � un Paese piccolo, ma complicato. Per� � un Paese strategico che potrebbe dare grandi soddisfazioni perch� conquistare Bruxelles significa farsi conoscere in Europa e nel mondo” ha raccontato Alma Torretta. Questa iniziativa vuole essere un modo per fare pratica di italiano divertendosi, ma allo stesso tempo far acquisire conoscenze sulle diverse realt� vinicole del nostro Paese.

I corsi si articolano in un percorso base, che intende scoprire tutte le Regioni e le tipologie con la degustazione di 72 vini, e un percorso avanzato che sveler� le caratteristiche delle denominazioni storiche e le novit� pi� interessanti. “Un corso base che � un approccio storico e culturale alla degustazione e alle tecniche di produzione sia in campo che in cantina, dove comincio a raccontare l’Italia del vino mettendo sei appropriati vini italiani in degustazione ad ogni lezione. Poi c�� il corso di approfondimento di tutte le Regioni italiane da un punto di vista dei diversi suoli, climi, tradizioni, dei principali vitigni e delle differenti tipologie di vino prodotte. Infine c’� il corso inaugurato lo scorso anno, in cui abbiamo visto i protagonisti raccontare le cantine, gli uomini e le etichette che hanno fatto la storia delle diverse Regioni, oppure sono oggi all’avanguardia per sperimentazioni o riscoperte” ha continuato la sommelier.

La variet� e la diversit� dei prodotti sono gli elementi distintivi dei nostri vini e nessun altro Paese pu� reggere il confronto. Per questo continuare ad investire sulla promozione dei vini italiani all’estero � il nostro obiettivo primario, nella speranza che una platea sempre pi� vasta di consumatori impari ad apprezzarli.