Aleesha Hansel e il Master of Wine Jancis Robinson, tra i firmatari della petizione indirizzata al Wine Trade Associations, sottoscrivono:
- Tutte le schede tecniche dei vini dovrebbero includere il peso della bottiglia per incoraggiare i produttori a eliminare bottiglie inutilmente pesanti.
- Le recensioni dovrebbero riportare il peso della bottiglia per consentire ai consumatori una scelta informata.
- Tutti coloro che sono coinvolti nella filiera del vino dovrebbero promuovere un riciclo del vetro realmente efficace.
Ma come si è arrivati ad avere bisogno di una campagna contro il peso delle bottiglie? E qual è il modo migliore per accelerare il processo di un cambiamento in parte già in atto?
Fa il punto Anne Burchett in un articolo per Tim Atkin sottolineando che ad oggi il vetro è indubbiamente il packaging preferito per il vino. Se sostituire il vetro sui prodotti di fascia alta sembra impensabile, uno spiraglio potrebbe aprirsi verso un mercato di consumatori inclini ad acquistare formati sempre più ecosostenibili anche se tutti gli imballi alternativi sono appannaggio di vini considerati entry-level. Ancora oggi rimane difficile scindere il connubio bottiglie di vetro e vino di qualità.
Il vetro di un certo peso non solo fa marketing, ma conferisce al contenuto un’immagine di altissimo livello. Uno studio commissionato nel Regno Unito ha chiesto ai consumatori di valutare i vini in termini di preferenza, se associati a una bottiglia pesante (1.514 grammi compreso il contenuto) o a una bottiglia leggera (1.155 grammi). Gli intervistati hanno risposto in favore della bottiglia più pesante rispetto alla leggera, la quale tendenzialmente corrisponde anche a un costo più alto, fino al + 40% per il vino in bottiglia pesante rispetto a quella leggera (14,50 vs. 10,50 dollari, rispettivamente). Una situazione generalizzata che riguarda i consumatori europei come quelli statunitensi; tutti scelgono un certo tipo di packaging supponendo che parli lo stesso linguaggio del contenuto, ma soprattutto convinti che il vetro sia il formato più ecologico. Solo il 35% ritiene il bag-in-box una forma di imballaggio sostenibile per il vino. Eppure il peso delle bottiglie di vetro, considerata la produzione e il trasporto, è la principale fonte di gas serra.
Diversi studi hanno dimostrato come il carbon footprint di una bottiglia di vetro sia praticamente pari al suo peso: per ogni grammo di peso prodotto si disperde nell’ambiente un peso di CO2 equivalente. Anche Rupert Joy scrive su Decanter: “Le bottiglie di vetro rappresentano il 29% dell’impronta di carbonio del vino”. E secondo uno studio commissionato nel 2011 dall’Istituto del vino in California, la produzione di vetro e il trasporto incidono per il 42% sull’impronta di carbonio del vino imbottigliato.
Allo stesso modo riferisce Internet Journal of Viticulture and Enology: “Le bottiglie sono responsabili della maggior parte dell’impronta di carbonio del vino, seguite a breve distanza dall’elettricità e dal carburante”.
Infine, un recente rapporto commissionato dal monopolio finlandese dell’alcol, Alko, ha confermato i dati ipotizzati sin qui: le bottiglie di vetro rappresentano quasi la metà dell’impatto ambientale totale del vino (46%). Il rapporto mostra anche che imballaggi alternativi come le lattine di alluminio da 33 cl possono ridurre le emissioni di CO2 per litro di vino di 3,5 volte rispetto a una bottiglia di vetro standard da 75 cl (540 g).
Com’è possibile cambiare la percezione del consumatore e rompere tali cliché? Si potrebbe forse iniziare a comunicare i dati relativi all’impatto ambientale, anche se probabilmente sarebbero ritenuti poco interessanti. Anche i produttori di vino sono in prima linea. Tra i primi a sperimentare l’impatto del cambiamento climatico, molti di loro hanno da anni adottato soluzioni correttive. Ma è possibile per i produttori passare da soli al livello successivo se taluni richiedono ancora ai propri fornitori bottiglie più pesanti per “fare la differenza” sullo scaffale? Molti, per fortuna, stanno pianificando il giusto approccio; hanno promesso nel breve periodo di essere carbon neutral o zero carbon, di ridurre al minimo gli imballi impegnandosi a garantire un riciclo più facile.
In Canada, Liquor Control Board of Ontario ha annunciato che dal 2023 non acquisterà più vini confezionati in bottiglie di peso superiore ai 420 grammi. Il divieto si applica anche ai vini con un prezzo inferiore a 15 dollari canadesi. In Francia la legge del 1992 Responsabilité Élargie des Producteurs (REP), impone che qualsiasi produttore di articoli per la casa sia anche responsabile dello smaltimento degli imballaggi. Il risultato è che l’85% di tutto il vetro impiegato nel 2020 è stato riciclato.
Infine, con un tweet @ADHalliwell sottolinea che “la differenza d’impronta di CO2 tra una bottiglia leggera e una pesante è di circa 150 grammi”. Un numero che appare piccolo, se paragonato ad esempio a quanto produce una persona che in nome del vino vola da Londra a Città del Capo: 2.500 kg di CO2, equivalenti a 17.000 bottiglie pesanti.