Nonostante un’economia traballante, il mercato del vino d’importazione in Cina continua a crescere. Il recente report sul mercato cinese di Wine Intelligence fa luce sui cambiamenti che stanno colpendo i meccanismi di consumo e di distribuzione del vino nel Paese asiatico.

Il recente rallentamento economico e la volatilità del mercato hanno riempito le prime pagine dei giornali ed hanno sicuramente influenzato investitori e consumatori. Nonostante ciò, il mercato del vino d’importazione in Cina ha fatto considerevoli passi in avanti nel 2015, con numeri che si aggirano intorno ai 43,7 milioni di casse da 9 litri, un +37% rispetto al 2014 (fonte: IWSR).
Nel recente studio di settore Wine Intelligence ci racconta di come circa 48 milioni di abitanti della classe medio-alta siano consumatori di vino d’importazione, 10 milioni in più rispetto al 2014.
L’aumento di reddito medio, la massiccia crescita dell’e-commerce e gli accordi bilaterali volti a ridurre le tariffe d’importazione e dunque i prezzi hanno reso i vini d’importazione molto più accessibili.

Tra i consumatori abituali di questi vini la frequenza di consumo è aumentata in modo considerevole: di questi il 35% beve vino con una frequenza settimanale.
I consumatori sono sempre più disponibili a spendere molto di più per una bottiglia di vino sul canale off-trade (supermercati, discount…).
Il dato particolarmente significativo riguarda le nuove generazioni che sembra manterranno questo trend positivo. Queste generazioni dimostrano di avere meno attenzione al prezzo e la volontà di riconoscersi, attraverso l’alimentazione, in uno stile di vita moderno e adatto alle loro aspirazioni.
Ad un calo degli ipermercati assistiamo contestualmente ad un consistente incremento dell’utilizzo del canale e-commerce, che si posiziona al secondo posto come canale di acquisto dopo i wine store specializzati.
La componente geografica inoltre incide molto sullo stile di consumo. Se nelle piccole città (Wuhan, Shenyang…) i consumatori possono essere descritti come “tradizionalisti alla ricerca del prestigio”, legati a ciò che conoscono già e che amano, nelle grandi città come Shanghai o Pechino i consumatori sono dei veri “intenditori avventurosi”, alla ricerca di novità e di uno stile di vita moderno.

Dunque, in conclusione, stiamo assistendo ad un normalizzazione e modernizzazione del mercato cinese. La Cina rimarrà uno dei mercati più grandi per il vino, ma la natura dei consumatori è in costante evoluzione.
Molto importante risulta in questo momento essere strategici e studiare bene il target a cui rivolgersi.
Nonostante il boom dei consumi, se le scelte strategiche dovessero risultare sbagliate (scelta del segmento di mercato sbagliato, del canale di vendita errato e dei partner locali meno indicati per il proprio prodotto) il fallimento sarà comunque alle porte.
Prendersi dunque il tempo per sviluppare la giusta strategia assicura invece una garanzia di crescita e di guadagno nel quinto più grande mercato al mondo per la vendita del vino.