Le tendenze prevalenti che emergono dai dati di Liv-ex sono:
- il declino della quota di commercio di Bordeaux,
- la diversificazione del mercato (con la crescita di Italia, Champagne, California e Rodano) e l’allargamento del mercato anche all’interno delle categorie principali come Borgogna e Bordeaux,
- Italia e Stati Uniti si affermano grazie alle migliori performance della classifica.
I crus classés di Bordeaux, i grands crus di Borgogna, gli champagne più esclusivi, i migliori Shiraz australiani e i vini cult della California – continuano a rappresentare i fine wines con i prezzi più alti del mercato.
Ma i vincitori della classifica 2021 sono stati senza dubbio Italia e Stati Uniti.
L’Italia sbanca
Questi sono i risultati del successo italiano:
- Il numero di etichette italiane presenti nella classifica 2021 è aumentato del 112% rispetto al 2019 con 83 vini presenti.
- Quattro vini italiani che erano al 2° livello nel 2019 sono saliti nel 1° livello – tutti vini del Piemonte: il Barolo di Bartolo Mascarello e i tre Barbaresco monovitigno di Gaja: Costa Russi, Sori San Lorenzo e Sori Tildin.
- Degli otto vini piemontesi al vertice, solo uno era un vino di 1° livello nel 2019 (il Barolo Falletto Vigna Le Rocche Riserva di Bruno Giacosa). Gli altri sono saliti dal 2° livello o sono nuove entrate.
- In totale ci sono più etichette toscane nella classifica, ma i vini del nord Italia stanno iniziando a confermare la loro nomea di “Borgogna d’Italia”.
La California sorprende
Anche gli Stati Uniti, in particolare la California, sorprendono per i risultati conseguiti nel 2021:
- I vini californiani sono aumentati del 120% passando da 10 a 22 vini,
- Diversi vini californiani hanno fatto il loro debutto nella fascia più alta della classifica, che colloca i vini in cinque fasce di prezzo,
- La California è passata da 6 a 10 etichette nel 1° livello, come i vini di Bordeaux,
- Le aziende californiane hanno alcuni dei prezzi medi più alti del mercato,
- Le nuove entrate californiane nel 1° livello includono due vini Colgin, il “Cariad” ed il “IX Estate”, Cabernet Sauvignon di Eisele Vineyard, il Kayli Morgan Vineyard di Hundred Acre, Promontory, la seconda etichetta di Screaming Eagle “The Flight” e uno dei vini di Sine Qua Non.
La leadership francese insidiata dalla concorrenza
Regioni affermate come Bordeaux e Borgogna stanno sperimentando una crescente concorrenza sul mercato dei fini wines. Ad esempio, nel 2019, le etichette di Bordeaux costituivano circa il 37% rispetto alla classifica, quest’anno è solo il 28,6%.
Anche il numero di vini della Borgogna è diminuito del 30%. Nel 2019 nella classifica erano presenti 102 etichette borgognone, pari al 29% del totale. Nel 2021 ce ne sono solo 71, il 20% del totale.
Tuttavia, l’interesse per queste regioni non è affatto scomparso. Ma il numero crescente di vini in commercio negli ultimi tre anni ha determinato una maggiore scelta e diversificazione.
Quest’anno nella classifica Liv-ex ci sono stati 120 nuovi ingressi, il 34% del totale. Ma il 70% di questi ingressi non proviene né da Bordeaux né dalla Borgogna.