La Corea del Sud, quarta potenza economica asiatica, conta poco più di 50 milioni di abitanti, decisamente pochi rispetto a quelli degli altri Paesi asiatici. Nonostante ciò, secondo i dati di Wine Intelligence di agosto 2020, si posizionava al secondo posto nella classifica dei mercati enoici più appetibili scavalcando la classifica dell’anno precedente che vedeva il Paese sudcoreano al decimo posto.

Il vino, seppure considerato ancora come un prodotto di lusso, vede un notevole incremento di consumi pro-capite coadiuvato dall’innalzamento del tenore della vita della popolazione.

Le motivazioni di questa rapida ascesa, risiedono nel fatto che, in controtendenza alla maggior parte delle altre economie globali, la Corea del Sud ha già dovuto affrontare il virus della SARS nel 2003 e, grazie all’esperienza passata, è riuscita a contenere il diffondersi della pandemia e trattenere nei consumatori e negli operatori esteri un livello di fiducia ancora mediamente alto e stabile.

Sono già molti anni che il mercato del vino sudcoreano si sta riscoprendo come dinamico e curioso e già nel 2019 molte cantine italiane avevano investito nel mercato di questo Paese. Inoltre, nonostante la popolazione ridotta, detiene un’ascesa pro capite dei consumi di vino solo poco inferiore rispetto a mercati più asiatici più consolidati come quello della Cina e del Giappone.

Stando ai dati del Korea Customs Service, il totale delle importazioni di vino nel periodo Gennaio – Novembre 2020 ha avuto un totale di 239 milioni di dollari, rispetto al 204 milioni del 2019, e se si prendessero in considerazione anche i dati di dicembre, il totale aumenterebbe ulteriormente.

Il Cile risiede sul podio dei vini rossi più importati, seguito da Francia, Stati Uniti, Italia e Spagna. Per quanto riguarda i vini bianchi, invece, il Paese da cui provengono più importazioni è quello francese con l’Italia al secondo posto, seguita da Cile, Stati Uniti e Nuova Zelanda.

“Per diventare amici bisogna bere insieme” questo il famoso detto coreano, ed il vino qui si beve proprio in momenti di convivialità, dopo lavoro con gli amici o colleghi. Tuttavia, oltre che nei ritrovi sociali, il vino sta conquistando terreno anche in merito al abbinamento gastronomico, specialmente nei numerosi ristoranti occidentali sempre più diffusi a Seoul e nelle grandi città. Infatti, i winelovers coreani per eccellenza sono i più giovani e specialmente le donne.

Inoltre, in tendenza ai consumi rilevati globalmente, causa le restrizioni della pandemia, si è assistito ad un innalzamento anche del consumo casalingo.

In conclusione, la Corea del Sud si sta caratterizzando come un mercato da tenere sempre più in valutazione e sotto osservazione in quanto si stanno riscontrando ottime opportunità di crescita nel mercato del vino, anche per quanta riguarda il Made in Italy.