Il coronavirus non rappresenta solo una emergenza sanitaria nazionale ma sta impattando notevolmente sul mercato domestico e sui consumi.
Il 24 febbraio, come riporta il Sole 24 Ore, in una sola seduta
la Borsa è arrivata a perdere anche oltre il 6% per poi chiudere a -5,43%, bruciando tutti i guadagni del 2020. Bisogna tornare al 24 giugno 2016, giorno del referendum che decretò la Brexit, per trovare un passivo giornaliero peggiore, allora fu -12,48%.
Sono crollati i settori della grande distribuzione, dei viaggi, delle fiere, dei trasporti, delle materie prime, del lusso e in generale quelli più rivolti all’export.
Ma i timori coinvolgono anche il mercato statunitense, come riporta il New York Times, prevedendo per Wall Street una contrazione di oltre il 2%, con il mondo delle compagnie aeree e della tecnologia che registra già percentuali negative oltre il 3% (Delta e American Air Lines, Apple).

Il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, non ha escluso un effetto negativo sull’economia superiore allo 0,2%: “siamo preoccupati soprattutto per le eventuali conseguenze che questa emergenza potrebbe comportare per la nostra economia – complessivamente una perdita di PIL di oltre 5 miliardi secondo le stime più recenti del nostro Ufficio Studi – e restiamo a disposizione dei tavoli istituzionali per dare il nostro attivo apporto di informazioni sullo svolgimento delle attività”.

Nomura – multinazionale giapponese che si occupa di consulenza, servizi e gestione finanziaria – prevede per l’economia italiana per il primo e il secondo trimestre un calo del -0,3%, nel terzo un -0,1% e nel quarto un +0,4%. Le stime pre-coronavirus davano rispettivamente -0,1%, 0,0%, +0,2% e +0,7%.
In sostanza il PIL italiano a fine 2020 sarà negativo (-0,1% contro il +0,6% stimato dal Governo lo scorso anno) e potrebbe addirittura cadere a -0,9%, qualora scoppi una vera pandemia e le misura di quarantena siano estese a tutto il primo semestre.

Si prevede che il turismo sarà il settore più colpito: il 5% dei visitatori del nostro paese sono cinesi e lo Stivale è la meta europea più frequentata.
Il Bel Paese acquista dalla Cina il 7,2% dei beni importati, ed il calo delle importazioni limiterà gli investimenti ed i consumi, con effetti negativi sulle supply chain e quindi sulla produzione di beni intermedi.

Confesercenti stima una perdita di circa 3,9 miliardi di euro di consumi e denuncia la possibile chiusura di 15mila piccole imprese e la conseguente perdita del lavoro per 60mila dipendenti.
Il settore turistico è già in difficoltà, la stagione primaverile (30% circa del fatturato totale annuo) sembra già compromessa vista la mole di disdette, che potrebbero comportare perdite non solo per le strutture ricettive ma per tutto “l’indotto”: bar, ristoranti e attività commerciali connesse.
Per questo il Presidente di Confesercenti Patrizia De Luise ha chiesto al Ministro dello sviluppo economico Stefano Patuanelli di sospendere da subito per le aziende del settore i versamenti contributivi, i mutui e le bollette.

Marcella Panucci, direttore generale di Confindustria, ha ammesso che: “saremmo andati a un rallentamento dell’economia a prescindere dal coronavirus, che lo sta accentuando”.

Mazziero Research – società italiana indipendente che si occupa di analisi finanziarie, reportistica e formazione ” ha aggiornato le stime sul PIL italiano e ha previsto due trimestri consecutivi di crescita negativa, in termini economici una recessione tecnica.
Le stime del PIL sono state riviste al 1° trimestre da +0,1% a -0,1%, la stima del PIL annuale 2020 resta stabile a -0,1%.

Anche Oxford Economics – prestigioso istituto di analisi economica – prevede che l’economia italiana subirà una contrazione nel 2020, l’emergenza coronavirus infatti giunge in una congiuntura negativa che vede già l’economia in fase di stagnazione.
Nicola Nobile ha affermato che “i rischi rimangono inclinati al ribasso poichè famiglie e aziende potrebbero essere colpite da uno shock di fiducia e l’economia potrebbe soffrire di interruzioni della catena di approvvigionamento”.