Due mondi, le persone e l’ambiente, o meglio la tutela ambientale o sostenibilità e la responsabilità sociale. Sembra che questa sia la via verso cui si sta indirizzando l’intero universo produttivo moderno mondiale e il mondo del vino, un prodotto che ha “l’aggravante” rispetto ad un vestito o ad un cosmetico di essere ingerito, sta capendo che la direzione da prendere è questa.
E non è solo una questione di carattere etico, ma è il consumatore a richiede maggiore attenzione.
I mercati esigono trasparenza, sono un territorio esigente in termini qualitativi e ci vuole sempre più accuratezza nell’essere socialmente responsabili e nel comunicare il rispetto di determinati standard.
Gli standard a cui aderire sono precisi, per questo abbiamo deciso di riportare due certificazioni, sulle quali probabilmente alcuni di voi avranno già puntato, ma che tra le varie esistenti suggeriamo di conseguire al fine di investire qualitativamente nel successo della propria attività.
La Certificazione Etica SA8000
La Certificazione Etica (SA8000) è una certificazione volontaria, che si occupa del rispetto dei diritti umani. Vuole dare trasparenza al trattamento delle risorse umane in azienda, perché esse vengano tutelate e retribuite nel totale rispetto dei loro diritti.
SA 8000, non nasce nello stesso modo in cui si sono sviluppate le certificazioni tecniche (es. ISO 9000), cioè da parametri stabiliti da comitati di esperti nazionali di un settore specialistico, bensì nasce dal CEPAA (Council of Economical Priorities Accreditation Agency), emanazione del CEP (Council of Economic priorities), istituto statunitense fondato nel 1969 per fornire a investitori e consumatori, strumenti informativi per analizzare le performance sociali delle aziende. È ad oggi il primo standard internazionale a misurare concretamente il grado etico di un’azienda, e contiene requisiti sociali orientati all’incremento della capacità competitiva di quelle organizzazioni che volontariamente forniscono garanzia di eticità della propria filiera produttiva e del proprio ciclo produttivo.
Considerato il grande successo che i vini biologici e organici stanno riscuotendo nel mercato internazionale, questa certificazione ambientale costituisce un passo importante, per chi fosse interessato alla produzione degli stessi o già se ne stia occupando, nella direzione di convertire la propria filiera produttiva al totale rispetto dell’ambiente e risparmio energetico (e non solo).
La ISO 14001 del 1996, (derivante dalla 14000 e revisionata nel 2015), è anch’essa una norma ad adesione volontaria, applicabile a qualsiasi tipologia di organizzazione pubblica o privata che desideri attuare, migliorare o verificare un sistema di gestione ambientale, dimostrando con questa certificazione il rispetto delle norme ambientali internazionali.