Sfide ed opportunit. In questo momento il mercato del vino e i suoi protagonisti stanno affrontando numerosi cambiamenti e sfide per raccontare, promuovere e vendere i prodotti del made in Italy nel mondo.
Per discutere di queste tematiche questanno la Fondazione Mach ha scelto di far inaugurare la 4a edizione dell’Executive Master in Wine Export Management con un seminario, che si svolger gioved 28 gennaio (con inizio alle ore 17) presso la Fondazione di San Michele allAdige, tenuto da un manager un po’ atipico, che sceglie un approccio alla professione misto di pragmatismo e di sentimento. Sebastiano Zanolli, manager e scrittore di successo affronter un tema complesso e nello stesso tempo appassionante: “Doti e coraggio per il made in Italy nel mondo. I problemi? Sono opportunit mascherate”.
Abbiamo intervistato proprio Sebastiano Zanolli e ci siamo confrontati su temi che vanno al di l del mercato vino e che potrebbero essere applicati a qualsiasi sfera della vita professionale e (perch no anche privata).
“Doti e coraggio per il Made in Italy nel mondo”: quali sono gli spunti che dar durante il seminario?
Chi produce in un luogo dove i costi di manodopera e di struttura sono molto alti deve fare riferimento ad alcune doti necessariamente. Sono necessarie dunque doti come chiarezza di obiettivi, creativit e flessibilit, capacit di costruirsi un personal branding e reti di relazione.
Che doti sono indispensabili nella valigia di un export manager oggi?
Si potrebbe dire molto sulle necessit di qualcuno che lavora per esportare un prodotto o un servizio all’estero. Senz’altro doti di comunicazione, di creativit e ritengo davvero fondamentali le capacit di networking. Quindi di creare relazioni antecedenti lo scambio vero e proprio di prodotti o di servizi.
In un mondo sempre pi complesso, in che modo i problemi possono rivelarsi delle opportunit?
I problemi sono per definizione delle opportunit. Tutto lo sviluppo antropologico dell’uomo, il risultato di problemi affrontati in vario modo e risolti brillantemente. Tutto ci che non stato risolto ha bloccato lo sviluppo. Da questo punto di vista non c’ evoluzione se non ci sono problemi. Questo vero anche nell’evoluzione del business.
Cosa significa che viviamo in un mondo liquido e quali sono gli ostacoli da superare in questa realt?
Un mondo liquid un mondo in cui non ci sono punti di riferimento. Un mondo in cui nessuno ti pu dire esattamente come comportarti per ottenere un risultato. Un mondo liquido si contrappone a un mondo solito dove le soluzioni sono gi date, quantomeno nell’algoritmo di partenza. Un mondo liquido ti rende responsabile dei tuoi risultati, pi duro da affrontare quanto pi tu sei propenso ad affidarti ad altri.
In che modo coniugare sogni ed aspirazioni personali con quelli del brand per cui si lavora?
La domanda complessa. Certamente bisogna fare s che la realizzazione dei propri obiettivi passi attraverso la realizzazione degli obiettivi del brand aziendale. Se dovessi rivolgermi a chi organizza la forza vendite direi la stessa cosa, ma rovesciata si tratta di far s che gli obiettivi del brand debbano passare attraverso gli obiettivi di realizzazione personale degli individui. In tutte e due le situazioni comunque rispondere alla domanda “perch faccio quello che faccio” la via.
Per iscriversi al seminario: qui.