In questi giorni � arrivata puntuale l�analisi congiunturale della situazione vitivinicola mondiale del 2015 realizzata dall�Oiv (Organizzazione mondiale della vite e del vino). Dal punto di vista produttivo nel 2015 si � registrato un aumento del 2,2% rispetto all�anno precedente con un quantitativo complessivo di 274,4 milioni di ettolitri (Italia 49,5 milioni di hl). Se guardiamo l�andamento produttivo dal 2000 allo scorso anno ci si accorge che ormai le oscillazioni produttive non sono state poi cos� ampie (una forbice tra i 257 milioni di hl ai 296 milioni di hl ma la media negli ultimi 15 anni � stata di circa 270 milioni di hl). E questo testimonia, come di seguito riportato, l�adeguamento della superficie vitata mondiale alle evoluzioni dei consumi. Appare infatti ormai sempre pi� chiaro la volont� e la capacit� del sistema produttivo a livello internazionale di seguire i dettami del mercato e dei consumi e questo testimonia una decisa maggior maturit� delle imprese produttive.
Una produzione, pertanto, ottenuta da un vigneto mondiale che (dati 2015) conta circa 7,5 milioni di ettari che significa quasi 300.000 ettari in meno rispetto a 10 anni fa.
Riguardo la superficie vitata va evidenziato come i primi 5 Paesi (Spagna, Francia, Italia, Cina e Turchia) rappresentano il 50% del vigneto mondiale. L�Italia � attestata a circa 682.000 ettari ed � preceduta da Francia (786 mila ha), Cina (830 mila ha) e Spagna (1.021 mila ha).
Veniamo allora al dato a nostro parere pi� importante, e cio� quello dei consumi di vino. Qui, a nostro parere, le informazioni che ci arrivano da un po� di anni dall�Oiv sono incoraggianti e ci segnalano, pur senza evoluzioni straordinarie, una crescita tendenzialmente costante e con la sensazione che si stia ritornando ai valori record dei 250 milioni di hl registrati nel 2007 e 2008, il biennio che ha preceduto l�avvio di una delle crisi economiche pi� profonde e gravi dell�era moderna. Il 2015 secondo l�Oiv abbiamo registrato un consumo mondiale di 240 milioni di hl (erano 239 l�anno precedente). Si consolida la posizione di leader di consumi degli Usa (13% quote consumo), seguiti da Francia (11%), Germania (9%), Italia (9%), Cina (7%). Ma se andiamo a vedere le variazioni dal 2000 ad oggi gran parte delle aree mondiali (ad eccezione dei Paesi tradizionalmente produttori in Europa) ha registrato altri incrementi di consumo.
E questo continua ad essere l�aspetto che maggiormente incoraggia il nostro settore vitivinicolo che pu� ancora contare su un mondo che in gran parte di anno in anno vede accrescere l�interesse nei confronti del vino. Non a caso nel 2015 gli scambi commerciali di vino nel mondo sono cresciuti dell�1,8% in volume (104,8 milioni di hl) e di ben il 10,6% in valore (28,3 miliardi di euro).
E sul fronte export la Francia e l�Italia continuano ad essere in valore le dominatrici del mercato con una quota rispettivamente del 29% (8,2 miliardi di euro) e del 19% (5,4 miliardi di euro). Un dato che comunque ci dimostra come si debba proseguire la nostra sana rincorsa ai valori della Francia che ancora ci distanzia di quasi 3 miliardi di euro.
Sul fronte import, invece, gli Usa sono netti dominatori con quasi 4,9 miliardi di euro, seguiti dal Regno Unito sempre pi� vicino ai 4 mliardi di euro, dalla Germania a 2,4 miliardi, la Cina a 1,8 miliardi, il Canada 1,6 miliardi e il Giappone a 1,3 miliardi.