Come stanno reagendo all’emergenza sanitaria legata al Corona Virus gli operatori commerciali di tutto il mondo? Che tipo di ripercussioni sta avendo la situazione italiana sul business del vino nel mondo?
Ce lo siamo chiesti e abbiamo iniziato a chiedere l’opinione di alcuni nostri contatti internazionali.

Nella seguente intervista ci ha risposto Isao Miyajima, giornalista, uno dei massimi esperti di vino in Giappone, tra i Paesi colpiti per primi dall’ondata di contagi partita dalla Cina, ma anche uno dei mercati più interessanti e fedeli al vino italiano. 

In un Paese dove tutto corre ad alta velocità, come i famosi treni che conducono da un luogo all’altro del Paese, dove l’efficienza è all’ordine del giorno, improvvisamente tutto ha subìto una battuta d’arresto: la priorità ora è rallentare il virus e stare fermi finché la bufera non sarà passata. 

Innanzitutto, quale è la situazione in Giappone?
In Giappone l’emergenza non è ancora rientrata. Il numero di contagiati e morti aumenta costantemente, ma per fortuna assai lentamente. Per il momento non c’è ancora una esplosione come quella verificata in Europa. Le scuole sono chiuse e gli spettacoli e le partite sono cancellate. Quello che stiamo facendo è rallentare il ritmo di diffusione di virus.

Quale è la Sua personale visione dell’interno del business del vino dell’emergenza Corona virus?
Sicuramente avrà conseguenze pesanti. Qui la gente sta a casa e non esce più. Di conseguenza ristoranti ed alberghi sono vuoti. Naturalmente diminuisce anche il consumo del vino.

Quali sono le opinioni in generale dei Suoi contatti? Stanno continuando ad ordinare vino italiano?
Le opinioni sono abbastanza pessimistiche. Da una parte i ristoranti sono vuoti e dunque ordinano meno vini, dall’altra aumenta il consumo del vino a casa, ma non in numero sufficiente da colmare il vuoto creato nei ristoranti. Infatti il prezzo medio dei vini consumati a casa è inferiore rispetto ai prezzi medi dei vini consumati al ristorante.

Quale sarà l’impatto sulla wine industry in futuro secondo la Sua opinione?
Tutto dipende da quanto durerà questa emergenza. Se dura più di 2-3 mesi, sarà grande l’impatto sull’industria del vino. Non sul consumo come volume, ma sopratutto sui prezzi e sul profitto.

Quale messaggio darebbe agli italiani oggi?
Dovete continuare a credere nelle grandi potenzialità del vino italiano e continuare a seminare per il futuro.