Vin Santo Toscano, Vino Santo Trentino, Recioto di Soave o della Valpolicella, Moscato d�Asti, Picolit, Passito di Pantelleria� sono solo alcuni dei vini che compongono la “dolce biodiversit�” del patrimonio italiano. Per dare il giusto tributo a questo patrimonio, a fianco alla gemella Italian Wines in the World, � nata quest�anno Sweet Italy, la guida dei vini dolci italiani, degni rappresentanti di una tradizione enologica che affonda le radici nel tempo.�
Sweet Italy � una guida in lingua inglese, che vuole essere un utile strumento di promozione dei vini del Belpaese per produttori e professionisti del settore e di conoscenza dei prodotti per i consumatori. Il progetto editoriale � nato nel 2015 non per creare una semplice guida enologica del vino italiano premiando i prodotti migliori, ma per testimoniare la straordinaria eterogeneit� della nostra produzione vinicola e raccontarla in maniera chiara al pubblico internazionale.�
“Finalmente si realizza un sogno che cullavamo da tempo, cio� iniziare una campagna di sensibilizzazione sulla grandezza, importanza dei vini dolci italiani. Vini che purtroppo sono stati spesso sottovalutati, frequentemente vittime di un mercato che non li ha capiti, di uno stile di vita che talvolta non li ha pi� contemplati. Ma a volte anche vittime degli stessi produttori che non hanno sempre capito la forza di questa tipologia di vini” racconta Fabio Piccoli, ideatore del progetto assieme a Lavinia Furlani.
80 sono le aziende vinicole che hanno creduto nel progetto e hanno affidato i loro migliori vini dolci al pool di esperti (giornalisti, wine blogger, sommelier) e wine lovers che ha espresso un parere riguardo ai vini, ma li ha anche raccontati.
L�Italia � detentrice di una dolce biodiversit� che non ha eguali al mondo, non c�� un territorio che non contempli un vino dolce. Purtroppo per� questa ricchezza, che rappresenta pi� di altri vini la storia enologica del Bel Paese, ha sub�to negli anni una scarsa comunicazione all�estero.
“Dobbiamo, dovrebbero i produttori, iniziare a raccontare questi vini, spostare i momenti di consumo, studiare abbinamenti diversi ed individuare testimonial efficaci nel mondo, nella ristorazione ad esempio. Siamo convinti di non essere distanti dal Rinascimento dei vini dolci italiani, che deve partire prima di tutto dai produttori. I primi ottanta sono gi� pronti e si raccontano in questa prima edizione di Sweet Italy” conclude Piccoli.
Dunque buona lettura!
SWEET ITALY
Giving voice to the sweet taste of Italian wines
L’edizione 2016 � stata curata da Fabio Piccoli, direttore responsabile di Wine Meridian, e coordinata da Lavina Furlani, direttore editoriale, in collaborazione con un pool di critici enologici e di operatori internazionali.