Lo avevamo raccontato anche lo scorso anno e la riproponiamo nuovamente: lindagine sullutilizzo del canale digitale da parte del mondo del vino italiano condotta da FleishmanHillard, societ di consulenza strategica in comunicazione attiva con 85 uffici in oltre 30 Paesi, un faro in questo settore.
La ricerca, che ha analizzato nel mese di aprile 2016 la presenza e le attivit online delle prime 26 aziende vinicole italiane per fatturato (indagine Mediobanca), dipinge uno scenario in evoluzione lenta, costante, ma ancora con molti punti oscuri.
“Sicuramente continua il percorso della digitalizzazione del settore vinicolo italiano con progressi su info design dei siti, territorialit e contenuti video mentre rimangono aree di miglioramento su e-commerce, ottimizzazione dei contenuti (SEO), storytelling e gestione qualitativa dei canali social.1 azienda su 3 migliora il proprio sito, il 53% parla di territorio e consiglia enoteche, +10% luso dei video mentre le-commerce proprietario fermo” riassume cos i risultati ottenuti la FleishmanHillard.
Dunque buone notizie sul fronte siti Internet e utilizzo dei social networks, ancora scarsi risultati invece su quello delle-commerce, che fatica a prendere quota: le-commerce proprietario ancora utilizzato da pochi (2 su 26, dato invariato dal 2015), mentre molti si affidano ad intermediari.
Il 33% delle aziende analizzate ha migliorato negli ultimi 12 mesi la fruibilit dei propri siti grazie a info design rinnovati e pensati sempre pi per clienti internazionali. Oggi 24 aziende su 26 offrono informazioni e percorsi di navigazione almeno in due lingue.
Nella comunicazione del brand sembra riuscire pi facile ed intuitivo associare il prodotto al territorio, come elemento indennitario forte, (il 53% delle aziende lo fa) introducendo sul sito anche riferimenti a enoteche locali e percorsi esperienziali, come momenti e luoghi capaci di massimizzare lincontro tra brand e consumatori.
Per ledizione 2016 si conferma sul gradino pi alto della classifica Frescobaldi, seguita da Mezzacorona che raggiunge la seconda posizione, Masi Agricola che si conferma al terzo posto mentre P. Antinori sinsedia al quarto. Chiude la top5 Cavit Cantina Agricoltori.
“In futuro, potremmo assistere a uno sviluppo digitale del settore vinicolo in linea con quanto gi avvenuto in altre industry strategiche del made in Italy. Nella moda, ad esempio, i brand nel tempo hanno saputo integrare con canali e-commerce proprietari le piattaforme multimarca su cui hanno iniziato a vendere online. Per il vino siamo allinizio del percorso ma proprio per le potenzialit che nascono dal legame tra prodotto ed esperienza del territorio, si moltiplicherebbero le opportunit di sinergie digitali” afferma Massimo Moriconi, General Manager & Partner di FleishmanHillard Italia.