L’attuale emergenza Coronavirus sta condizionando sempre di più sia le nostre esistenze sia l’attività aziendale. 
In questo contesto sempre più difficile, ci appare prioritario non cavalcare l’onda dell’allarmismo pleonastico, ma dar voce ed ascoltare le aziende del settore, approfondendo le loro impressioni e la loro percezione concreta di questo particolare frangente storico. Per questo stiamo monitorando con un’indagine che proseguirà, opinioni, timori, ripercussioni, strategie delle aziende di fronte all’emergenza mondiale dovuta al coronavirus.

1) Innanzitutto ci può dire quanto l’attuale emergenza Coronavirus sta influendo nella sua attività?

> Gabriele Gaffino, Titolare Cantina Gaffino
Sta influendo parecchio perché il mercato italiano ed anche quelli esteri sono fermi, sarà come saltare un anno. Siamo andati in Grecia ed all’aeroporto siamo stati quasi rimbalzati dai due contatti attivi che avevamo. La psicosi è reale e tangibile.

> Matteo Sorelli, Titolare Cantina Sorelli
Ancora non abbiamo un’attività di accoglienza, sotto quell’aspetto non abbiamo avuto danni. Per quanto riguarda il mercato italiano per ora è tutto fermo, per l’estero (Europa, Cina, Giappone, Russia, Brasile, ndr) non abbiamo ancora riscontrato grosse criticità.
Gli ordini arrivano e tenendo conto anche dei tempi tecnici per la spedizione, siamo speranzosi che all’arrivo dei prodotti sia rientrato anche il timore.

> Aurore De Koning, Export Sales Department – Gotto D’Oro
Per noi era e rimane un anno importante soprattutto in chiave export. Aver perso a causa dell’emergenza alcune occasioni importanti vuol dire traslare l’agenda, ma anche saper diversificare i mercati ed avere il coraggio di investire nelle relazioni e nei rapporti con i propri partner commerciali.

> Toni Rottensteiner, Titolare Tenuta Hans Rottensteiner
L’emergenza sta influendo parecchio, noi lavoriamo molto con il canale horeca italiano che si è bloccato visto che la gente sta a casa e ristoranti e hotel sono vuoti.

> Irene Lesti, Responsabile commerciale e Addetta incoming – Cantina Montemercurio
Questa momentanea paralisi si sta riflettendo in particolar modo nella nostra vendita diretta e nell’hospitality. Normalmente in questo periodo dell’anno apriamo la nostra stagione di accoglienza e invece stiamo avendo cali nelle presenze.

> Giuseppe Natoli, Direttore generale – Azienda Agricola dei Principi di Spadafora
I numeri credo vadano raccolti già da febbraio perché, come tutti sappiamo, gennaio e febbraio sono dei mesi non semplici da analizzare. La situazione ad oggi è difficile da definire, la teniamo monitorata e siamo consapevoli che le ripercussioni arriveranno prossimamente.

2) Prowein e Vinitaly sono stati posticipati…qual è la vostra opinione rispetto a queste difficili decisioni degli enti fieristici?

> Gabriele Gaffino, Titolare Cantina Gaffino
Decisione corretta perché se c’è una emergenza bisogna seguire le direttive. Io non l’avrei posticipato a giugno, l’avrei annullato perché di fatto risulterà poco utile alle aziende, gli importatori a giugno hanno già altro da fare e le carte vino sono già state redatte.

> Matteo Sorelli, Titolare Cantina Sorelli
Sono abbastanza critico verso il Vinitaly, abbiamo perso un’occasione per fare una bella figura a livello internazionale. Dopo la conferma, leggere la smentita non ha dato un’immagine positiva. Ad ogni modo c’è da dire che gli appuntamenti erano meno della metà rispetto all’anno scorso e queste occasioni ormai rappresentano il grosso dell’interesse per quanto riguarda le fiere.

> Aurore De Koning, Export Sales Department – Gotto D’Oro
Personalmente non avrei rimandato le fiere e neanche annullato. Avrei dato la possibilità di venire a chi se la sentiva per scongiurare una grave minaccia che stiamo già vivendo: dare il pretesto ad altri di puntare il dito sul cittadino e sul prodotto italiano, quando in realtà stiamo parlando di un’emergenza e di una situazione planetaria.

> Toni Rottensteiner, Titolare Tenuta Hans Rottensteiner
I dati che da cui traggo le mie considerazioni sono tedeschi, e parlano di 25000 morti per influenza all’anno in Germania. Personalmente non avrei rinviato le fiere, ma le avrei proprio annullate. Fare Vinitaly in concomitanza con l’Opera all’Arena di Verona e l’inizio, mi auguro, della stagione turistica veronese mi pare una mossa azzardata sul piano della logistica per città ed operatori.

> Irene Lesti, Responsabile commerciale e Addetta incoming ” Cantina Montemercurio
La decisione degli enti organizzatori delle Fiere è condivisibile perché piuttosto che trovarsi in scenari vuoti, è meglio avere il tempo di dare forma all’emergenza e ridimensionarla.

> Giuseppe Natoli, Direttore generale – Azienda Agricola dei Principi di Spadafora
Siamo completamente in linea con le decisioni prese dagli enti organizzatori.

3) L’emergenza coronavirus di fatto alimenta un quadro di incertezza che da alcuni anni sta caratterizzando anche il nostro settore vitivinicolo. Con quali strategie state gestendo una fase storica così complessa?

> Gabriele Gaffino, Titolare Cantina Gaffino
Cerchiamo di curare un rapporto diretto con l’importatore. Una strategia mirata al coronavirus è difficile averla in quanto siamo anche una piccola-media impresa. Si prova ad agevolare l’interlocutore, arrivando a farlo anche sui prezzi. Mi concentrerò anche sull’attività di incoming per la quale sto investendo, mettendoci la faccia e facendo vivere un’esperienza.
Mi aspetto anche un aiuto regionale e nazionale per superare questo blocco che ci taglierà almeno il 50% degli introiti.

> Matteo Sorelli, Titolare Cantina Sorelli
Il nostro percorso è stato un po’ “diverso” nel senso che il mercato UK, soggetto alla diatriba Brexit in questa fase, non è per noi molto rilevante. Sicuramente abbiamo aumentato gli investimenti per raggiungere i nostri clienti diretti ed indiretti con l’obiettivo di valorizzare i nostri prodotti e far comprendere appieno eventuali aumenti di prezzo in caso di dazi come nel caso degli States. Stiamo puntando su varie categorie merceologiche, diversificando. Ad esempio il biologico in alcuni Stati americani, come avete riportato anche su Wine Meridian, ci sta dando grandi soddisfazioni, quasi più per merito del consumatore finale che dell’attività di trade.

> Aurore De Koning, Export Sales Department – Gotto D’Oro
La nostra strategia sarà informare e rapportarci con i nostri clienti e con gli importatori per far capire che si può lavorare tranquillamente con l’Italia.

> Toni Rottensteiner, Titolare Tenuta Hans Rottensteiner
In particolare pensando al mercato americano, il desiderio è che la minaccia dei dazi venga scongiurata. Penso ai volumi di Pinot Grigio che esportiamo in Usa e credo che in volume e valore sia veramente difficile fare q meno di questo mercato e diversificare. La Brexit non mi preoccupa, mentre per il coronavirus al momento resto in osservazione. In azienda sono ora l’unico a visitare i clienti e credo che, evitando (purtroppo) le zone rosse, sia veramente remota la possibilità di contagio.

> Irene Lesti, Responsabile commerciale e Addetta incoming ” Cantina Montemercurio
Lavoreremo sicuramente nelle relazioni coi nostri partner e nel rafforzare questi rapporti senza particolari stravolgimenti o improvvisi cambiamenti.

> Giuseppe Natoli, Direttore generale – Azienda Agricola dei Principi di Spadafora
Proseguiremo il nostro lavoro considerando sia le ipotesi di diversificazione dei mercati, sia mantenendo e costruendo rapporti con trade e buyer inviando campionature e relazionandoci personalmente.