Dopo la contestata ordinanze del governatore della Regione Lombardia dello scorso venerdì 16 ottobre che vieta l’asporto delle bevande alcoliche dopo le 18, si è sollevato un significativo polverone di malcontenti e posizioni contrastanti. Provvedimento che mina in modo importate la già altalenante economia del vino in Italia. Per prendere una posizione chiara e chiedere una riconsiderazione in merito al provvedimento regionale, Riccardo Cotarella, presidente di Assoenologi, scrive una lettera ad Attilio Fontana. 

Inizia così la lettera dell’enologo rivolta al governatore della Regione Lombardia:”Egregio PresidenteLe sono umanamente accanto, consapevole che mai come adesso governare una Regione del nostro straordinario Paese, richiede fermezza, coraggio e visione strategica. La complessa e difficile emergenza sanitaria che il mondo intero sta da mesi vivendo non sfugge a nessuno. Tanto meno ad Assoenologi, che mi onoro di rappresentare in qualità di presidente. È per questo, Governatore, che non comprendo, né sono disposto ad accettare passivamente, una specifica ordinanza, da Lei licenziata, che mina il cuore produttivo del settore enologico. Mi riferisco alla recente ordinanza – la cosiddetta anti-movida – che vieta la vendita di vino e alcolici dopo le ore 18 in tutti gli esercizi commerciali pubblici”. La contestata ordinanza, in vigore da sabato 17 orrobre, introduce il divieto di vendita di bevande alcoliche da asporto dopo le 18, sia nei bar sia nei bar e ristoranti, sia nei negozi e supermercati. Ristoranti e bar possono continuare regolarmente il servizio al tavolo tra le 18 e le 24, ora a cui è prevista la chiusura per decreto nazionale. Devono rimanere chiusi tra le 18 e le 6 anche i distributori automatici di cibo e bibite, e nella stessa fascia oraria è vietato bere e mangiare in aree pubbliche. 

“Una norma  – continua Cotarella – che, non solo si fa fatica ad accogliere, ma è anche di difficile comprensione all’interno di un quadro strategico teso al contrasto della diffusione del virus. Le chiusure anticipate al pomeriggio o alla mezzanotte per ristoranti, bar e pub – seppur forse necessarie per scongiurare un nuovo lockdown totale – stanno già avendo delle ripercussioni negative sul mondo del vino che, a fatica, già tentava di rialzarsi dopo quanto accaduto la scorsa primavera. La nuova ondata di casi Covid 19 genera preoccupazione per la salute pubblica e la tenuta del sistema economico nazionale e mondiale. Considerazioni, che ci hanno portato, senza esitazione, ad accogliere fin da subito con responsabilità le misure messe in atto dal Governo al fine del contenimento dell’epidemia, malgrado alcuni provvedimenti comportassero dei sacrifici notevoli per le aziende”.  

“Assoenologi, così come già dimostrato, ancora una volta è a disposizione dell’Ente che Lei rappresenta e del Governo nazionale, per continuare a dare un contributo importante alla lotta al Coronavirus, ma non può esimersi dal chiederLe, in qualità di Governatore della Regione Lombardia, di rivedere la posizione assunta in merito all’ordinanza sopracitata. Ne va della sopravvivenza di migliaia di produttori e lavoratori del comparto enologico e vitivinicolo lombardo e italiano” conclude Cotarella.