Torniamo ai sondaggi lanciati dal sito di Wine Spectator. Questa volta l�oggetto sono i metodi che portano alle recensioni dei vini. Tema ovviamente molto importante e strategico per un magazine come Wine Spectator che ha costruito proprio sulla critica enologica la sua autorevolezza e diffusione. Ma importante anche per tutti coloro che a vario livello si occupano di giudizi sui vini.
La domanda del sondaggio era la seguente: riguardo alle recensioni sui vini, quanto sono importanti per voi che i punteggi e i giudizi siano derivati da degustazioni alla cieca (blind tasting)?
Al sondaggio hanno aderito circa un migliaio di persone (non � un panel selezionato ma liberamente i lettori web di Wine Spectator possono rispondere) e le risposte (vi era la possibilit� di scegliere 4 opzioni) sono state le seguenti:
– il 77% ha dichiarato che la degustazione alla cieca � fondamentale, � l�unica via per garantire un giudizio scevro da condizionamenti;
– il 13% ha dichiarato invece di considerare la degustazione alla cieca utile ma se il degustatore ha esperienza non � cos� necessaria:
– il 6%, invece, ha dichiarato che ogni degustazione � soggettiva, pertanto acquista il vino secondo la sua reputazione e il suo prezzo;
– secondo il 4% invece delle risposte, la degustazione alla cieca � uno svantaggio perch� la storia che c�� dietro un vino � altrettanto importante.
Sarebbe interessante realizzare un medesimo sondaggio anche in Italia e capire se pure nel nostro Paese vi � la stessa percezione nei confronti della critica enologica.
Capire se, ad esempio, la maggiore tradizione enologica e la conseguente (spesso pi� presunta che reale) maggiore cultura enologica dei consumatori italiani li porti ad avere una considerazione diversa rispetto ai metodi utilizzati dalla critica enologica.
Noi come Wine Meridian, come pi� volte dichiarato, abbiamo fatto la scelta di non fare degustazioni alla cieca perch� il nostro obiettivo � da un lato di giudicare un vino anche in relazione alla sua immagine, al suo packaging, alla reputazione dell�azienda e del territorio di produzione. Cio� facciamo quello che, pi� o meno inconsciamente, fa o potrebbe fare ogni consumatore che deve scegliere un vino.
Pertanto pensiamo che questo �condizionamento�, nel nostro caso, abbia risvolti positivi nella descrizione di un vino.
Ci rendiamo anche per� conto che il nostro � un ruolo diverso rispetto alle vere guide enologiche. I nostri obiettivi sono quelli di evidenziare nel modo migliore possibile l�identit� di un vino in tutti i suoi diversi risvolti. E aiutare anche le aziende a comunicare se stesse e i loro prodotti in una modalit� che sia la pi� possibile autentica e credibile.
Per questo per noi l�etichetta, in tutti i sensi, ha un peso rilevante ed � un biglietto da visita che vogliamo vedere e valutare bene fin da subito.

Le degustazioni alla cieca miglior garanzia per i consumatori Usa
Interessante sondaggio di Wine Spectator sulle preferenze dei loro lettori rispetto ai metodi di degustazione. Quella alla “cieca” (il blind tasting) è risultata la più affidabile e con meno rischi di condizionamenti