A wine2wine focus sul Canada dove l�import di vino passa quasi esclusivamente dai monopoli statali, ma dove altre finestre possono essere utilizzate per vendere vino italiano, specialmente se si tratta di prodotti di nicchia.
�
Il consumo di vino in Canada aumenta a un ritmo accelerato rispetto al resto del mondo, tanto che tra il 2012 e il 2016 � previsto in crescita di oltre il 14%, cio� tre volte pi� della media globale e con un orientamento verso i prodotti premium. Tra i vini italiani, crescono costantemente la richiesta di vini biologici e sostenibili e il successo del Prosecco, ma sono Pinot Grigio, Sangiovese, Bardolino, Valpolicella e i vini rossi in genere a rappresentare la zoccolo delle importazioni dall�Italia; bene anche i super premium come Brunello e Barolo. In Canada il sistema di vendita � strettamente regolato da monopoli di Stato sia per l�approvvigionamento di alcolici di origine nazionale che d�importazione. Solo in Alberta il mercato al dettaglio � privatizzato, mentre rimane statale l�importazione. Oltre alle scelte operate dai monopoli, sempre attraverso di loro � possibile un�importazione “privata” per conto di categorie di “consumatori” quali wine bar e ristoranti. Questo permette loro di avere liste dei vini con oltre l�80% delle etichette scelte direttamente alla fonte e non nelle liste dei monopoli, con il vantaggio di permettere a nicchie di produzione di entrare sul mercato, ma con lo svantaggio per il produttore di avere una domanda soggetta a forti oscillazioni.
Nel seminario � emersa la complessit� commerciale di un territorio tra i pi� importanti per il comparto vino al mondo. Scopriamo che il Canada mantiene un alto tasso di crescita del consumo di vino, relativamente tre volte maggiore alla media mondiale. Questi risultati gli permettono di classificarsi settimo tra i mercati del mondo e di essere terzo nella classifica dei pi� grandi compratori di vino. Ma la sua complessit� � legata alle diverse realt� che dominano i rapporti economici del Paese.
I mercati del Quebec e dell�Ontario si differenziano per la scelta d�acquisto: l�Ontario, in cui vige il monopolio di stato, si orienta verso i vini del nuovo mondo, mentre il Quebec privilegia vini provenienti europei, a partire dalla Francia e a seguire l�Italia e la Spagna. Inoltre in questa regione � permessa l�importazione privata, per wine bar e fine dining stores. Molto diversa la situazione in Alberta, che non possiede il monopolio di stato e nemmeno le barriere doganali. Dal 1963 il suo mercato � l�unico canadese a essere completamente privatizzato, per questo richiede un approccio completamente differente rispetto alle altre regioni.
Altra regione interessante � la British Columbia. Durante l�incontro, Michaela Morris ne ha illustrato le caratteristiche, riferendosi ai dati del 2014. “� la seconda regione canadese pi� importante nella produzione del vino – afferma la Morris- ma � anche molto attenta al benessere e alla salute”. Per quanto riguarda le importazioni, la British Columbia importa maggiormente dall�Australia, ma l�Italia � al secondo posto e continua a crescere.
La complessit� al suo interno, non permette improvvisazione, ma bens� conoscenza e presidio continuo.
�