Le previsioni di Liv-ex per il 2020, formulate in base alle aspettative dei più importanti commercianti e operatori del settore, disegnano un quadro non particolarmente ottimista.
I 475 membri di Liv-ex rappresentano il 90% del fatturato di vino di alta gamma (fine wine) a livello globale in 44 paesi diversi.
Quest’anno, i membri di Liv-ex si aspettano che il mercato del vino di pregio rimanga stabile (flat). In media, gli intervistati hanno previsto che il benchmark di settore, l’indice Liv-ex 100, aumenterà dello 0,7% per chiudere a 304,77. La risposta media è stata leggermente inferiore a 303,00, con un aumento dello 0,1%.
Il 53% degli intervistati ha previsto un aumento dell’indice. Il 45% pensa
diminuirà e il 2% prevede di chiudere allo stesso livello del 31 dicembre 2019. L’intervistato più ottimista si aspetta un guadagno del 31,5%; il più pessimista prevede un calo del 20%.
A chiusura del 2020 gli indici chiave regionali (Key regional indices), secondo le stime, vedranno la Borgogna (Burgundy 150) subire una flessione del -9,53%, seguita da Bordeaux (Bordeaux Legends 50) con un -5,06% ed i vini del Rodano (Rhone 100) con un calo del -3,12%. Progressioni per Champagne 50 (+2,33%) e vini italiani (Italy 100) con una crescita del +5,01%.
Il contesto globale, caratterizzato dalla crisi dei dazi, dalla contrazione del mercato europeo, dalle proteste di Hong-Kong e dall’espansione di Covid-19 (coronavirus), ha impedito che quest’anno si ripetesse lo slancio di ottimismo che aveva caratterizzato le previsioni 2019.
L’anno passato infatti i membri di Liv-ex avevano sovrastimato gli aumenti. La previsione media era stata di un +5,47% con una chiusura sull’anno a 319,12. In realtà l’indice nel 2019 è sceso del -3,04% per chiudere a 302,56.
La maggior parte dei commercianti aveva stimato un aumento del mercato nel 2019, il 62,5% aveva previsto una progressione. La stima più ottimista assegnava una chiusura a 395,10. Quella più pessimista ipotizzava un ribasso a 264,38.
È interessante anche notare che nel 2019 i membri Liv-ex avevano previsto quali sarebbero stati i tre indici chiave regionali (Key regional indices) più performanti del Liv-ex 1000. La maggior parte di loro aveva previsto che la Borgogna (Burgundy 150) – che ha chiuso il 2019 con un -8,76% – sarebbe stata la più performante, il 68% l’ha segnalata come prima scelta.
Nel 2019 il mercato ha dovuto far fronte a numerosi venti contrari che hanno avuto un impatto sui prezzi. Come detto il Burgundy 150 ha chiuso il 2019 in ribasso dell’8,76%, il sottoindice con le peggiori performance. Il sottoindice con le migliori performance è stato Italy 100 (+4,7%), seguito da Champagne 50 (+2,25%). Tutti gli altri sottoindici Liv-ex 1000 non sono riusciti a chiudere l’anno in territorio positivo.